Riconoscere finalmente il fenomeno e denunciarlo è stata la prima grande prova di “maturità” ed emancipazione della Chiesa cattolica. Speriamo che le iniziative a tutela dei minori siano sempre più incisive
Bambine vittime di violenze sessuali da parte dei preti. Notizie che tornano di attualità dopo le recenti dichiarazioni di una donna, oggi mamma di tre figli, abusata quando aveva l’età di 6 anni che torna a parlare del trauma. Frequentava una prestigiosa scuola privata in Messico, appartenente ai Legionari di Cristo. E pare che padre Ferdinando Martinez abbia violentato diverse ragazzine dai 6 ai 9 anni esercitando il suo potere di status sacerdotale.
“Ci faceva chiamare in sacrestia, ci sistemava accanto a lui, a volte anche sulle sue gambe e mentre ci leggeva la Bibbia o il Vangelo, ci masturbava”.
L’ordine dei Legionari di Cristo fu fondato in America Latina da Marcial Maciel Degollado, un prete molto ricco e potente. Solo poco prima della sua morte, nel 2008, Maciel fu ritenuto responsabile di avere violentato almeno 60 tra ragazzini e seminaristi, compresi i due figli naturali avuti dalla sua prima moglie. L’ordine religioso fu protetto a lungo dalla Chiesa, i meccanismi di controllo e la sudditanza psicologica delle vittime hanno permesso negli anni di nascondere queste oscenità. L’ordine fu commissariato da Benedetto XVI ma non fu facile bonificare completamente l’istituto.
Questo non è l’unico caso. Ad agosto scorso, il parroco di Firenzuola, in Mugello, è stato denunciato da una ragazza di 19 anni che si era rivolta a lui pensando di essere posseduta dal demonio. L’accusa è di violenza sessuale aggravata.
Il caso del cardinale Pell
Come invece ha fatto molto scalpore il caso del cardinale George Pell, tesoriere e numero tre del Vaticano, riconosciuto dal tribunale di Melbourne colpevole di violenza sessuale nei confronti di due tredicenni negli Anni Novanta. Manifestatosi sempre innocente, la Corte suprema australiana, a novembre, ha accolto il suo ricorso contro la condanna per pedofilia. In attesa dell’Appello presso l’Alta Corte d’Australia, è stato ora trasferito dal carcere di Melbourne ad una struttura di massima sicurezza, forse a causa di un drone che avrebbe cercato di carpire fotografie del cardinale.
Fine del segreto pontificio
Negli ultimi anni i casi di abusi sessuali da parte di preti sono stati raccontati soprattutto dalla voce delle vittime che hanno avuto la forza di denunciare. Nel dicembre scorso Papa Francesco ha tolto il segreto pontificio sui documenti processuali relativi ai casi di abuso conservati negli archivi dei dicasteri vaticani, per accelerare il processo di risanamento della Chiesa, spesso accusata di aver coperto questi fatti scandalosi.
La diocesi di Genova e il Servizio regionale per la tutela dei minori
Una commissione diocesana incaricata di intervenire in caso di denunce di abusi subiti da minorenni o soggetti fragili da parte di sacerdoti, già questa è una notizia. Ma la vera notizia è che la persona prescelta per guidarla è una donna: Patrizia Fiordaliso, 57 anni, savonese, psicologa e psicoterapeuta. Sarà affiancata da esperti di diritto e della formazione. Un’iniziativa della diocesi di Genova in linea con le “Linee Guida per la Tutela dei Minori e delle Persone Vulnerabili” emanate pochi giorni fa dalla Conferenza Episcopale Italiana. Le Linee Guida prevedono per ogni regione ecclesiastica l’istituzione sarà di un “Servizio regionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”, del quale faccia parte un Referente per ogni Diocesi, con la nomina di un vescovo e di un coordinatore regionale.
Esistono centri religiosi che “curano” i preti
Per arginare gli abusi dei preti pedofili lo Stato italiano prevede solo misure detentive. Ma esistono in Italia alcuni centri religiosi che ospitano i preti accusati di pedofilia e in attesa di giudizio, e li inseriscono in un percorso di psicoterapia. Si cerca da una parte di far uscire il pedofilo dal “buco nero” in cui è caduto e dall’altra di tutelare la società dalla possibile reiterazione del reato.
In Italia sono 24 i centri che ospitano i preti in attesa di giudizio, tra questi il Divino Amore, a Roma, ha alle spalle 25 anni di attività. Questo centro è guidato da Marco Ermes Luparia, 69 anni, diacono e psicoterapeuta, con una équipe di 5 persone che da più di 20 anni accoglie a Roma in un percorso di riabilitazione i religiosi colpiti da problemi psicologici e comportamentali. Tra questi, quello della pedofilia.
“In venticinque anni abbiamo visto passare centinaia di religiosi. Problemi di burn out, immaturità, crisi vocazionale: la lista è lunga e ci occupiamo anche di casi di pedofilia”, ha spiegato Luparia. “La risposta alla nostra terapia, senza enfatizzazioni, è buona. Ma solo con i dovuti accorgimenti molto restrittivi della vita di queste persone”.
Marta Fresolone