Dopo una vita di solitudine e privazioni e diverse peripezie giudiziarie, l’orangotango Sandra sarà trasferita nel santuario Great Apes, una riserva naturale situata in Florida.
Per 20 anni, l’orangotango Sandra ha vissuto in cattività in uno zoo argentino, dove trascorreva le sue giornate in solitario, evitando il più possibile il contatto con il pubblico. Un gruppo di avvocati ha preso a cuore il suo caso e ha avviato una battaglia legale sostenendo che il primate fosse detenuto illegalmente.
Alla fine, a Sandra è stato riconosciuto lo status di persona-non-umana e pertanto meritevole di libertà. Di conseguenza, dopo un periodo di quarantena in Kansas, l’orangotango sarà trasferito in un santuario della Florida dove sarà trattata con il rispetto che merita.
La storia di Sandra
Nasce nel 1986 nello zoo di Rostock, situato nella Germania Est. Ripudiata dalla madre, trascorre i primi anni della sua vita da sola. Sandrà è un orangotango ibrido, metà del Borneo metà di Sumatra. Nel 1994 viene venduta all’Argentina e finisce nello zoo di Buenos Aires, nel bel mezzo della metropoli. Il recinto di cemento diventa la sua casa, e arrampicarsi sulla struttura di corde e travi il suo unico passatempo. Un’esistenza solitaria e deprimente, priva degli stimoli e degli elementi naturali propri dell’habitat di un organgotango.
La sua cella era larga come un campo da basket ma definita inadeguata dalle associazioni animaliste. Nel 1999 diventa madre, ma gli operatori del centro le sottraggono la figlia appena nata. La cucciola sarà venduta a uno zoo cinese e Sandra non la rivedrà mai più.
La battaglia legale e il riconoscimento di alcuni diritti umani
Nel 2014, il ricorso in appello di un gruppo di avvocati animalisti in favore di Sandra è culminato in una sentenza storica. La giudice Elena Liberatori le ha riconosciuto lo status di non-persona beneficiaria di alcuni diritti umani, tra cui il diritto a migliori condizioni di vita.
Il magistrato ha riconosciuto anche che il primate era detenuto illegalmente in Argentina e aveva diritto alla libertà. Nel 2016 lo zoo argentino ha chiuso i battenti dopo essere stato accusato di crudeltà contro gli animali. In seguito, sarà riaperto sotto la nuova veste di bioparco e con standard migliori per quanto riguarda il trattamento degli animali ospiti della struttura.
Nel 2017 la Corte argentina ha approvato il trasferimento di Sandra nel centro per le grandi scimmie della Florida, ma a causa di ritardi nel rilascio dei permessi necessari il viaggio di Sandra era stato rimandato.
Venerdì Sandra è atterrata finalmente in Kansas, dove sarà sottoposta a una serie di controlli. Poi avrà inizio la sua nuova vita nel santuario della Florida. Un luogo dove non sarà più sola, infatti godrà della compagnia di altri 21 esemplari di orangotango. Ma c’è spazio per tutti, infatti il santuario dispone di 11 zone verdi all’aria aperta e complessivamente occupa un’area della largezza di oltre 400 km.
Quella di Sandra è una storia a lieto fine.
Betty Mammucari