L’Oms ha individuato un alto tasso di infertilità tra gli adulti

1644 alto tasso di infertilità tra gli adulti

Un rapporto dell’Oms ha individuato un alto tasso di infertilità tra gli adulti. L’entità del problema rende necessaria l’adozione di soluzioni atti a migliorare l’accessibilità alle cure che questa malattia richiede.

L’Oms definisce l’infertilità come una malattia del sistema riproduttivo maschile o femminile ed è diagnosticata a seguito dell’assenza di concepimento dopo 24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti. Un nuovo rapporto pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) indica che circa il 17,5% della popolazione adulta soffre di infertilità ad un certo punto della propria vita.

Questa malattia, che colpisce indistintamente uomini e donne può, secondo l’Oms, “causare un disagio significativo, stigma e difficoltà finanziarie, influenzando il benessere mentale e psicosociale delle persone.” Le coppie che hanno bisogno dell’assistenza medica per l’impossibilità di concepire in maniera autonoma si trovano costrette ad autofinanziare i trattamenti di cui necessita la loro situazione. Se già la malattia può essere causa di disagi nel singolo, all’interno della coppia si inseriscono altre preoccupazioni date dagli alti costi che questo genere di cure richiede. Per questo motivo l’Oms afferma che migliorando le politiche e finanziamenti pubblici sarebbe possibile migliorare in modo significativo l’accesso alle cure, evitando così, alle famiglie più povere di cadere in ulteriore povertà.

L’alto tasso di infertilità tra gli adulti: la linea del Governo italiano

Antonino Guglielmino, Presidente della Società Italiana di Riproduzione Umana (SIRU), ritrova nei ritardi dell’approvazione dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) le cause di questa difficile situazione, denunciando come, attualmente, le coppie italiane che non possono concepire un figlio non abbiano l’accesso garantito alle tecniche di procreazione. È del 12 gennaio 2017, infatti, il D.P.C.M inerente alla Definizione e aggiornamento dei “Livelli essenziali di assistenza”. Tali aggiornamenti non sono ancora divenuti operativi, in quanto non sono stati ancora emanati i decreti che fissano le tariffe massime dell’assistenza specialistica, rendendo così non fruibili le nuove prestazioni. La legge di bilancio 2018 aveva posto il 28 febbraio dello stesso anno come termine ultimo per l’emanazione dei decreti sulle tariffe massime. Il termine ultimo è stato superato ma le prestazioni non sono ancora fruibili. La legge di bilancio 2022 ha indirizzato uno stanziamento annuale pari a 200 milioni di euro per l’aggiornamento dei LEA. Tra le novità di questo nuovo bilancio spicca l’inserimento delle prestazioni per la Pma (Procreazione medicalmente assistita) all’interno dei LEA. Questo comporta, nello specifico, il pagamento di un ticket per usufruire delle prestazioni mediche del Servizio pubblico che renderà queste cure accessibili a tutte quelle coppie che per svariati motivi non potevano affidarsi a cliniche private.

Lo studio dell’Oms non informa sulle possibili origini di questa malattia, il Ministero della salute però informa che le cause più frequenti di infertilità sono riscontrabili nelle infezioni sessualmente trasmissibili e che nel corso degli ultimi anni si è registrato un incremento delle patologie acute e croniche della sfera riproduttiva. La sfera nella quale la politica dovrebbe agire in modo immediato è, a fianco a quella della cura, quella della prevenzione. Tramite prestazioni mediche alla portata di tutte e tutti e soprattutto tramite canali professionali e sicuri di informazione, quali l’educazione sessuale all’interno delle scuole e dei consultori distribuiti in tutto il territorio nazionale, i giovani devono essere seguiti e supportati nella loro crescita attraverso la consapevolezza, per non aumentare le possibilità di diventare i nuovi adulti infertili del domani. Il dato che invece emerge dal rapporto dell’Oms è la ricorrenza della malattia tra i cittadini dei Paesi più avanzati, dato questo che suggerisce un diretto collegamento tra la patologia e l’esposizione all’inquinamento ambientale.

Quello a cui si può auspicare, leggendo i dati dell’alto tasso di infertilità tra gli adulti, è l’effettiva entrata in vigore degli aggiornamenti LEA e, accanto a questi, la presa di posizione sempre più concreta da parte di un governo che non può permettersi di rimandare su questioni urgenti come l’ambiente e la salute.

Adele Dainese

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