“Il concetto di autodeterminazione delle donne non esiste nella destra italiana”

Così Alessia Crocini, presidente Famiglie Arcobaleno, su Giorgia Meloni, Elon Musk e la gestazione per altri

Così Alessia Crocini su Giorgia Meloni, Elon Musk e gestazione per altri: "il concetto di autodeterminazione delle donne non esiste nella destra italiana"

“Il concetto di autodeterminazione delle donne non esiste nella destra italiana”. 
Durante l’ultima conferenza stampa di Giorgia Meloni tenutasi il 4 gennaio 2024, si è affrontato un argomento delicato e controverso: la presenza di Elon Musk alla festa Atreju di Fratelli d’Italia. La giornalista di Domani, Daniela Preziosi, ha interrogato Meloni riguardo al suo applauso a Musk, nonostante quest’ultimo abbia un figlio concepito tramite gestazione per altri, pratica che la premier condanna apertamente.

Meloni ha cercato di parare il colpo affrontando il tema dell’intelligenza artificiale, ma la sua posizione sulla questione non è tardata ad arrivare. Secondo la sua visione, i bambini nati da maternità surrogata non sono frutto dell’amore di una coppia, ma considerati merce da banco, da selezionare da un catalogo e che non pensa che pagare una donna povera per mettere al mondo un figlio che poi vende sia progresso.

Da notare che il disegno di legge Varchi, già approvato alla Camera e sostenuto dal partito di Meloni, renderebbe la gestazione per altri un reato anche se commesso fuori dall’Italia, definendo il fenomeno come “reato universale”. Non sono quindi mancate critiche nei confronti di Meloni e delle sue argomentazioni, che hanno portato alcuni a chiedersi quanto sia approfondita e informata la sua analisi sulla gestazione per altri.

A darci qualche spiegazione in più sul tema è Alessia Crocini, presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno e attivista per i diritti LGBTQIA+.

Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Meloni durante la conferenza stampa di fine-inizio anno secondo cui la GPA equivale a una compra vendita di bambini?

Giorgia Meloni in realtà non risponde nulla alla domanda di Daniela Preziosi, tra l’altro l’unica giornalista ad aver sollevato la questione. Mi sorprende infatti che non ci sia stata nessuna domanda sull’attacco alle famiglie omogenitoriali in Italia, ma si sia parlato solo di Elon Musk, Atreju e GPA. E sono sorpresa perché questo governo è il primo a mettere in atto delle vere e proprie azioni, come la circolare del Ministro Piantedosi per bloccare i sindaci nelle registrazioni all’anagrafe dei bambini figli di coppie omogenitoriali.
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Ovviamente la retorica di Meloni su cataloghi di bambini e sulla compravendita è fuorviante. I bambini non ancora nati come potrebbero essere scelti da un catalogo? E la questione dello sfruttamento delle donne non si pone in paesi dove la GPA è una pratica legale e strutturata. Nella GPA solidale (Canada) non è prevista nessuna forma di pagamento se non un rimborso delle spese mediche, e dove è invece previsto un compenso (Stati Uniti) si tratta di cifre irrisorie. E le donne che si rendono disponibili volontariamente a portare avanti una gravidanza per altri devono dimostrare un’autonomia economica e non possono rientrare nella fascia povera o disagiata della popolazione.



Perché quando si parla di GPA lo si fa sempre da un punto di vista di sfruttamento e mai di autodeterminazione delle donne?

Noi condanniamo ogni tipo di sfruttamento e di sicuro non lo promuoviamo e non lo supportiamo, anzi tutt’altro. Quello che facciamo è guardare ai Paesi più evoluti sul tema, come il Canada e gli Stati Uniti, che si sono dotati di una legislazione avanzata dove i diritti civili e individuali sono ben protetti. Credo che il problema sia il concetto stesso di autodeterminazione che non esiste all’interno della destra italiana, perché le donne, come diceva anche Lavinia Mennuni, che è una senatrice di Fratelli d’Italia, devono avere come massima aspirazione quella di diventare madri e mogli. Ma qui bisogna fare un distinguo, perché questo ragionamento non vale per l’élite, ma solo per la classe popolare. Basti pensare alle politiche sulla natalità del governo: si chiede alle donne di non abortire, ma di sposarsi e fare tanti figli e allo stesso tempo si eliminano tutte quelle misure di sostegno come il reddito di cittadinanza o la proposta sul salario minimo. La verità è che se non sei ricca è difficile poter scegliere tra lavoro e famiglia. Ti sembrano politiche a favore delle famiglie o delle donne queste?

Riguardo alla figura di Elon Musk, Crocini taglia corto:

Elon Musk è un uomo bianco, ricco e privilegiato. Immigrato ma proveniente da una famiglia ricchissima, ad oggi possiede un potere economico tale da avere la capacità di finanziare qualsiasi campagna elettorale. Trumpista convinto, rappresenta tutto quello che per le persone di destra conta. Il fatto che utilizzi determinati tipi di droghe a scopo ricreativo e che abbia fatto figli con GPA e PMA, a loro non interessa poiché ciò che è davvero importante è che sia un uomo potente in grado di aiutarli, esattamente come è già successo con Bannon, il consigliere politico di Trump che ha aiutato gruppi pro vita e di destra ad arrivare dove sono oggi.

Più complicato il discorso sulle opposizioni, in particolare sulla reticenza ad esporsi e prendere posizione da parte di alcune aree del centro-sinistra. Per Crocini il tema della GPA è molto complesso e la sinistra ha dimostrato di avere delle grandi difficoltà nello sciogliere questa complessità senza cadere in semplificazioni. Soprattutto per quanto riguarda il PD, che essendo un partito di centro-sinistra ha in sé una forte componente cattolica – la stessa che non avrebbe votato a favore della legge sulle unioni civili se avesse compreso anche la stepchild adoption-, e una componente femminista “biologista” che ha due grandi nemici: la GPA e le persone transgender e non binarie.

Ciononostante, nella votazione alla Camera non era scontato un voto compatto contro la legge Varchi, e questo bicchiere voglio vederlo mezzo pieno”, ha affermato Crocini, sottolineando poi l’iniziativa di +Europa, che non solo ha rigettato la legge Varchi, ma si è presentata con un’altra proposta di legge a cui hanno partecipato anche Famiglie Arcobaleno insieme all’associazione Luca Coscioni, per una GPA etica, solidale ma soprattutto legale.

Qualche segnale sembra arrivare anche dall’Europa. Il 14 dicembre scorso, l’Europarlamento ha provato a respingere le resistenze sulla GPA approvando il “Certificato di genitorialità”, secondo cui la genitorialità deve essere riconosciuta indipendentemente da come un bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha. Ma quanto si è dimostrato utile questo strumento?

Per quanto riguarda la GPA il certificato di filiazione non ha cambiato niente, perché in Europa, nei Paesi in cui la GPA è legale, viene permessa solo ai cittadini residenti in quei Paesi. La situazione cambia però dal punto di vista della libera circolazione delle famiglie in Europa. […] Per noi rappresenta comunque una misura importante, visto che abbiamo tante famiglie che quando provano a far trascrivere i certificati di nascita stranieri in Italia hanno sempre molti problemi. Nonostante le sentenze della Cassazione, rimaniamo al buon cuore del comune, se sceglie di trascriverlo, come sta facendo ad esempio Gualtieri a Roma, oppure no.

Pensa che la questione farà parte del dibattito in previsione delle elezioni europee?

Sono sicura che il motivo per cui la legge Varchi non sia ancora stata votata in Senato nonostante abbiano i numeri per farlo è proprio perché hanno intenzione di usarla nella prossima campagna elettorale per le europee.

Se dovesse passare la legge che fa della GPA un reato universale, cosa ne sarà dei bambini già nati, quelli che devono nascere e delle loro famiglie?

Una cosa importante è che come ogni legge penale non è retroattiva, quindi i bambini già nati sono al sicuro e nessuno può far niente né a loro né ai loro genitori. Rimane comunque una legge scritta malissimo, un’aggiunta alla legge 40 già esistente che vieta la pratica anche se commessa all’estero. Ma non è chiaro quale sia l’atto che lo renderà reato: la pratica del trasferimento dell’embrione? Il parto? Il bambino nato? Non si sa. Quello che è chiaro è che si tratta di un diretto attacco ai movimenti per i diritti della comunità LGBTQIA+ e delle famiglie omogenitoriali.

Risulta evidente quindi come le dichiarazioni di Meloni entrino in netto contrasto con il discorso di Crocini. Secondo quest’ultima infatti, c’è bisogno in Italia di fare un grande lavoro di informazione ed educazione per riuscire ad abbattere stereotipi nocivi sia per gli uomini che per le donne, promuovendo narrazioni che mettano al centro temi come l’autodeterminazione.

Concludendo il suo discorso Crocini ricorda Michela Murgia, una delle poche intellettuali che ha affrontato con responsabilità e coraggio questi temi. In un paese dove manca una presa di posizione pubblica, non solo da parte di molti intellettuali di sinistra, ma anche da personaggi famosi o influenti, Murgia è stata un faro di luce. La sua assenza mette in evidenza la carenza di voci autorevoli che possano guidare il cambiamento culturale necessario su questo fronte.

Aurora Compagnone

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