L’attuale situazione a Lampedusa sta sollevando gravi preoccupazioni e domande sulle politiche migratorie italiane ed europee, con un numero crescente di persone che affrontano viaggi pericolosi, la perdita di vite umane in mare e una crisi umanitaria che non conosce fine.
La tragica situazione a Lampedusa, con continue perdite di vite umane in mare, tra cui quella della piccola Traore Mama, e oltre settemila persone stipate in un hotspot progettato per una minuscola frazione di questo numero, è non solo inaccettabile ma anche evitabile.
L’emergenza migratoria può essere affrontata in modo più umano ed efficace con una svolta nelle politiche migratorie italiane ed europee. È urgente aprire canali di ingresso sicuri e legali nell’Unione Europea per prevenire tragedie come quelle che stiamo vivendo.
Inoltre, è possibile evitare le condizioni disumane che caratterizzano la permanenza dei migranti sull’isola anche nell’immediato. Il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, ha sottolineato la necessità di trasferire rapidamente le persone verso la Sicilia utilizzando navi e aerei militari e civili. Questo richiede un cambiamento di approccio da parte del governo, che dovrebbe impiegare grandi navi militari in grado di trasferire migliaia di persone al giorno, invece di perseguire accordi con trafficanti e miliziani che portano alla detenzione in campi sovraffollati.
Ma questa è una emergenza costruita anche dal punto di vista dell’organizzazione dei soccorsi in mare, è l’inevitabile risultato di un cattivo coordinamento dei soccorsi, con navi delle guardie costiere e delle marine europee tenute lontane dalle acque libiche e tunisine, lasciando spazio a catture, respingimenti e deportazioni. La scelta di utilizzare motovedette con capacità limitate ha reso Lampedusa l’unico punto di sbarco possibile, aumentando i rischi di incidenti mortali. L’uso di navi più grandi e capaci come la Diciotti, la Dattilo e la Gregoretti, o unità della Marina, potrebbe consentire un soccorso più tempestivo e il trasferimento diretto sul continente, riducendo i pericoli.
La resistenza delle persone in fuga e la solidarietà dei residenti di Lampedusa sono un esempio straordinario di umanità. È un richiamo per i politici che cercano visibilità sull’isola a seguire questo esempio anziché creare una crisi artificiale.
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Nonostante il numero di arrivi via mare non sia significativamente diverso da quello del 2016, il sistema di accoglienza diffusa e dignitosa è stato smantellato negli anni, aggravando la situazione.
Intanto, oggi, Lampedusa è in lutto per la piccola Traore Mama. Oltre a stringerci al dolore e al ricordo per tutte le vite perse in mare, siamo solidali con la resistenza dei migranti e la generosità dei residenti lampedusani.