L’ascesa di Sven Knoll, leader del partito secessionista in Alto Adige

partito secessionista in Alto Adige

Alle ultime elezioni, Sven Knoll, leader del partito secessionista in Alto Adige “Sud-Tiroler Freiheit” ha raggiunto un grandissimo consenso, diventando il terzo partito con il 10% dei voti. Basando la sua campagna elettorale sul tema della sicurezza, con una lotta all’immigrazione, e sull’autodeterminazione del popolo sudtirolese, puntando a indire un referendum per riannettere il Sud Tirolo all’Austria.

Chi è Sven Knoll, leader del partito secessionista in Alto Adige

Sven Knoll è un politico italiano di lingua tedesca, leader del partito Sud-Tiroler Freiheit. È nato 43 anni fa a Bolzano, ha studiato medicina all’università di Innsbruck ma non ha mai concluso gli studi poiché dedito fin dall’inizio alla causa e al partito secessionista in Alto Adige, come lui stesso ha espresso

“la politica mi ha assorbito prima che completassi l’iter”.

Ha vissuto tra Scena, piccolo comune italiano nella provincia autonoma di Bolzano e Innsbruck, in Austria. Da sempre si è impegnato per l’autodeterminazione del popolo Sudtirolese e per la doppia cittadinanza italiana e austriaca della popolazione dell’Alto Adige, lui che non si è mai sentito italiano, avendo scelto, per esempio, la rete telefonica austriaca pur vivendo in Italia.

Alle ultime elezioni provinciali del 22 ottobre, insieme al suo partito secessionista in Alto Adige ha ricevuto un grandissimo consenso, consolidandosi come terzo partito e raggiungendo oltre 30 mila voti.

Sud-Tiroler Freiheit, il partito secessionista in Alto Adige

Il partito Sud-Tiroler Freiheit (stf) è stato fondato nel 2007 da Eva Klotz. È un partito di estrema destra, con il principale obbiettivo dell’autodeterminazione del popolo sudtirolese e la riannessione al Tirolo austriaco, puntando a indire un Referendum sostenendo che è il popolo a dover decidere la propria identità e la propria determinazione. Oltre alla secessione, il partito vuole formare un proprio autogoverno, senza dover conformarsi alla guida di Roma o di Bruxelles.

Il partito secessionista in Alto Adige, come tutti i partiti di estrema destra, porta avanti una lotta feroce all’immigrazione, argomento già dibattuto in questo territorio, attraverso politiche come la deportazione di tutti gli stranieri criminali, nessun diritto di soggiorno senza prova d’identità, maggiore presenza di forze dell’ordine. Tutto ciò è ben visibile nella pubblicazione di un manifesto elettorale, proprio da partito di estrema destra, su cui sono ricadute molte critiche, ma che evidentemente è piaciuto al 10% della popolazione della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, in cui si vede la mano di un uomo nero con un coltello avvicinarsi a una donna indifesa. Il tutto seguito dalla scritta, rigorosamente in tedesco, “Espelliamo gli stranieri criminali”.

Per quanto riguarda invece un altro punto di forza della loro politica, l’ambiente, è un partito con una marcata sensibilità, almeno nella tutela dei loro paesaggi della “Heimat”, ovvero patria, come la definiscono i sudtirolesi. Paesaggi che, riprendendo quanto detto prima, devono rimanere incontaminati e protetti anche da coloro che non fanno parte di quella cultura e non sono biondi o di lingua tedesca.

Il grande consenso delle ultime elezioni

Il 22 ottobre si sono svolte, come già accennato, le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale della Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige. Il partito Sud-Tiroler Freiheit ha raggiunto il 10%, aggiudicandosi oltre 30 mila voti e passando da due a quattro consiglieri. È stato superato dal Sudtiroler Volkspartei (34%) e il Team K (11%). È così il terzo partito, che è da considerarsi una vittoria per loro, in quanto è aumentato del doppio rispetto a 5 anni fa. Questo deve farci riflettere sulla piega storica che il paese italiano, ma non solo, sta raggiungendo, con un consenso sempre maggiore delle estreme destre e con una difesa dell’identità pura sempre più in voga.

Dopo il 2018, quando il partito secessionista in Alto Adige raggiunse il 5,1%, si è impegnato a portare avanti una campagna elettorale dai fortissimi toni securitari: lotta senza quartiere all’immigrazione clandestina, regole certe per chi commette reati, espulsione per gli stranieri che delinquono. Grazie a quest’aumento di odio verso gli immigrati e rafforzando l’idea secessionista, il partito è riuscito a raggiungere il suo scopo, a farsi vedere come radicato e difensore di un’identità che la popolazione sente minacciata e per questo è riuscito a raggiungere il 10% della popolazione. Tra cui anche molti giovani e italiani, non solo le minoranze tedesche e ladine, come esprime il leader stesso, Sven Knoll

“mi aspettavo questo risultato perché si sentiva il trend parlando con la gente, soprattutto con i giovani nelle scuole dove ricevevamo grande feedback positivo e perché molti giovani in generale si sono avvicinati a noi. E Abbiamo preso anche voti dagli italiani”.

L’avanzata dell’estrema destra tedesca in Alto Adige

Il partito secessionista in Alto Adige, guidato dal leader Sven Knoll, segue le orme della politica in Italia, uno dei paesi in Europa che si sta spingendo e sta preoccupando maggiormente per la propensione a orientarsi sempre più a destra nell’ideologia politica. Per quanto riguarda questo caso, nella provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, le ultime elezioni hanno visto un crollo della rappresentanza di lingua italiana, passando da sette consiglieri italiani a cinque, il minimo storico. Per poter diventare consigliere bisogna dichiarare l’appartenenza etnica italiana, tedesca o ladina. Stiamo assistendo quindi a un territorio che diventa sempre più tedesco, ed è per questo che Sven Knoll con il suo partito di estrema destra secessionista sta guadagnando sempre più consenso.

Ciò che preme maggiormente Sven Knoll è ricordare che l’autonomia della provincia non è una questione territoriale ma etnica, e quindi il suo obbiettivo è la difesa di quest’autonomia, annunciando che farà dell’attuazione della doppia cittadinanza una questione prioritaria. Nel loro programma è presente un’intransigenza sull’utilizzo della lingua tedesca in ospedali e scuole.

Per quanto riguarda il rapporto con la destra italiana, però, non si tratta di un legame di vicinanza. Anzi, il partito secessionista in Alto Adige è molto lontano da una possibile coalizione con Fratelli d’Italia, in quanto ha sempre presentato una diffidenza storica verso la destra italiana e inoltre proprio per questa rivendicazione dell’identità austriaca.

Un altro territorio che si sposta sempre più a destra. Un’altra lotta contro l’immigrazione. Un’altra rivendicazione dell’identità pura. Siamo consapevoli della rotta che sta prendendo l’Italia e non solo?

Luisa Campazzo

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