Giorgia Meloni, nella serata di ieri, giovedì 16 Novembre, è arrivata a Zagabria. In programma c’era la cena organizzata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per proseguire il dibattito sull’Agenda strategica Ue da adottare per la prossima legislatura. Inoltre, Italia e Slovenia sospendono ancora Schengen per altri 20 giorni e ad annunciarlo è stato il Ministro dell’Interno del governo italiano, Matteo Piantendosi
L’arrivo della Meloni a Zagabria
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella serata di ieri, giovedì 16 Novembre, ha fatto il suo ingresso a Zagabria, dove ad accoglierla c’erano l’ambasciatore d’Italia in Croazia, Pierfrancesco Sacco, l’ambasciatore della Repubblica di Croazia in Italia, Jasen Mesic e la direttrice generale del ministero degli Esteri, Zrina Ujevic. La causa di questo arrivo è dettata dalla cena che era stata programmata ieri sera, organizzata dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, per proseguire il dibattito sull’Agenda strategica europea da adottare per la prossima legislatura. Inoltre, alla discussione, erano presenti anche il primo ministro Maltese, Robert Abela, e il primo ministro polacco, Mateus Morawiecki. Gli argomenti, protagonisti di questo incontro, sono stati:
- allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali;
- incontri bilaterali con le istituzioni croate, prima con il ministro Andrej Plenkovich e poi con il presidente del parlamento croato, Gordan Jandrokovic.
Perché l’Italia e Slovenia sospendono ancora Schengen?
Dopo che il governo sloveno ha formalizzato l’estensione dei controlli ai confini con Croazia e Ungheria fino al 9 dicembre, anche l’Italia ha voluto fare lo stesso. Matteo Piantendosi, il Ministro dell’Interno della Repubblica italiana, ha annunciato la sua richiesta di un’ulteriore proroga di 20 giorni della sospensione del regime di Schengen:
“su quella frontiera sono state controllate circa 40mila persone, più di 600 casi sono stati respinti, 25 gli arresti di cui 19 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Ha detto il Ministro.
Il ministro dell’Interno ha definito l’intervento sul confine italo-sloveno “una necessità per garantire la sicurezza nazionale” poiché la paura di una nuova epoca terroristica in tutto il continente è ormai imminente dopo lo scoppio del conflitto Israelo-Palestinese. Per Matteo Piantedosi, infatti, la sospensione della convenzione di Schengen è stata fondamentale:
“la riattivazione dei controlli alle frontiere è stata decisa per evitare il ritorno degli attentati in Europa”.
Aggiunge anche:
“Le analisi dell’intelligence e della nostra polizia di prevenzione ci hanno segnalato una ‘sensibilità’ legata ai passaggi sulla rotta balcanica, lungo la quale alcuni Paesi offrono ospitalità e supporto a jihadist”
Al confine tra Italia e Slovenia restano, quindi, ancora in vigore i controlli e Schengen resterà ancora sospeso. Qualche giorno fa la Premier, incontrando il Premier sloveno, aveva detto che i controlli sarebbero stati interrotti il prima possibile, ma, come possiamo notare, non è ancora realizzabile una totale assenza dei controlli.
Nella riunione tenutasi a Lubiana, inoltre, il consiglio dei ministri ha deciso che a partire dal 21 dicembre l’intenzione della Slovenia è di introdurre controlli semestrali alle frontiere con Croazia e Ungheria. Boštjan Poklukar, ministro degli Interni, ha aggiunto anche che, entro fine anno, verranno chiamati agenti ausiliari di polizia, a causa delle carenze di personale.
Resteremo in continuo aggiornamento su ciò che verrà deciso con la speranza che le decisioni prese saranno rispettose dei migranti e della catastrofica situazione che tutto il mondo sta vivendo.
Ambra Vanella