Nella società contemporanea, la generazione attuale si trova ad affrontare un’ansia finanziaria crescente che sta cambiando profondamente la sua percezione del denaro e influenzando molteplici aspetti della vita quotidiana.
L’osservazione delle generazioni attuali e della loro situazione economica non necessita di cifre o statistiche per essere identificate con una certa chiarezza. L’analisi del divario tra l’ultima generazione e quelle precedenti emerge chiaramente quando si considera l’impatto finanziario che l’acquisto di una casa o di un’auto avrebbe sulle loro finanze. Questo, spesso, li induce a rimandare o addirittura a rinunciare a tali obiettivi. Tuttavia, oltre ai dati oggettivi, emerge una trasformazione significativa nei sentimenti associati al denaro.
Per le generazioni precedenti, il denaro rappresentava principalmente una garanzia di sicurezza, uno strumento che, se utilizzato saggiamente, poteva risolvere molte preoccupazioni e aprire le porte a un futuro migliore. Tuttavia, la generazione attuale sembra associare al denaro sentimenti di ansia e stress. I soldi, oggi, non sono più un punto di riferimento sicuro, poiché i guadagni spesso non sono sufficienti a coprire le spese impreviste in un mondo in costante evoluzione.
Questa “volatilità permanente,” come definita dal giornalista Michael Hobbes nell’articolo “Poor Millennials,” ha conseguenze che vanno ben oltre la dimensione economica. L’ansia costante legata ai soldi mina l’autostima e influenza la capacità di relazionarsi con gli altri. Secondo l’ultimo Deloitte Global Gen Z and Millennial Survey, l’inflazione e il costo della vita sono le principali fonti di preoccupazione per la generazione attuale, con effetti negativi sulla salute mentale, insieme alla crisi climatica e alla disoccupazione.
In Italia, dove il mercato del lavoro è particolarmente instabile e i salari spesso non tengono il passo con l’inflazione, la situazione è ancora più critica. Molti giovani italiani vedono sfumare la possibilità di creare una famiglia o di diventare indipendenti dai genitori nel breve termine. Questa mancanza di sicurezza finanziaria ha un impatto profondo sulla stabilità e rende vulnerabili agli imprevisti.
Quando si è costretti a rateizzare qualsiasi cosa, anche le più semplici, per evitare il rosso nel bilancio mensile, è comprensibile che l’idea di affrontare qualsiasi tipo di imprevisto sembri irraggiungibile. Questa sensazione di impotenza di fronte all’inaspettato mina la capacità di adattarsi alle circostanze, un elemento fondamentale per la maturità psicologica. Chi non riesce a sviluppare questa capacità e rimane dipendente dai genitori o da altre figure di sostegno viene spesso definito “figlio cronico.”
Oggi, a causa dell’importanza crescente della dimensione finanziaria, la necessità di supporto finanziario viene percepita da molti giovani come un ostacolo allo sviluppo personale, minando l’autostima. Questo senso di spaesamento si riflette anche nelle relazioni di coppia. Le divergenze sulla gestione del denaro sono diventate la principale causa di litigi e separazioni tra i giovani adulti. Allo stesso tempo, molti sono costretti a rimanere insieme anche se non lo desiderano più, a causa delle difficoltà economiche. Si sta creando così una sorta di classismo al ribasso, in cui la componente finanziaria diventa il principale determinante delle relazioni di coppia.
Il debito accumulato dalle generazioni precedenti non riguarda solo denaro o risorse ambientali sprecate. Riguarda anche un tributo psicologico, dovuto al crollo delle grandi illusioni che erano ancora credibili fino a qualche decennio fa. Per affrontare questa situazione, è necessario un intervento a livello politico che vada oltre gli ammortizzatori sociali e includa anche supporto psicologico. Migliorare i salari, affrontare l’inflazione e la disoccupazione può non solo garantire ai giovani un reddito dignitoso ma anche ridare loro fiducia nella loro identità adulta e nel futuro.
In questo modo, gli imprevisti e le difficoltà potranno essere affrontati con maggiore serenità, senza minare l’autostima o la vita affettiva della generazione attuale. È tempo di affrontare questa sfida e di ripristinare il senso di stabilità e fiducia nella generazione più giovane.