L’Associazione nazionale partigiani (Anpi) rivendica la necessità di un intervento da parte delle forze dell’ordine nei confronti di Casapound e Forza Nuova, le due principali compagini di estrema destra in Italia.
L’Anpi denuncia Casapuond e Forza Nuova per atti di intimidazione, violenza e apologia di fascismo. Questa mattina l’Associazione ha sporto formale denuncia presso la procura della Repubblica di Roma. Si evidenzia la necessità di un intervento al fine di porre fine ai comportamenti criminosi di cui si sono macchiate le due forze politiche.
“La nostra Associazione ha ritenuto urgente avviare un’operazione penale perché non sono più tollerabili la presenza e l’attività criminosa di questi gruppi che si pongono in palese contrasto con la Costituzione della Repubblica e con le leggi vigenti in materia di apologia di fascismo, la Scelba e la Mancino. Auspichiamo che si arrivi il prima possibile a sentenze che consentano alle autorità competenti di sciogliere finalmente CasaPound, Forza Nuova e le altre organizzazioni affini”. Questa la dichiarazione di Emilio Ricci, legale e vicepresidente dell’Anpi.
Dopo le ripetute occasioni di tensione, non ultima quella del 20 maggio a Bologna in occasione del comizio elettorale di Forza Nuova, prende la parola l’Associazione che per antonomasia è antifascista. La denuncia presentata a Roma pone l’accento sull’incostituzionalità dei principi alla base di Casapound e Forza Nuova.
L’Anpi richiede inoltre di procedere al “sequestro della sede di CasaPound, a Roma, occupata abusivamente“. Una sorta di controffensiva alle numerose richieste di sfratto addotte dalle forze neofasciste nei confronti di immigrati o rifugiati.
Secondo l’Anpi negli ultimi tempi si sta verificando un incremento degli atti criminosi di matrice neofascista. Che questo fenomeno sia da connettere all’escalation dei movimenti sovranisti e nazionalisti di estrema destra in tutta Europa? Resta il fatto che le ideologie che ci hanno portato al disastro non hanno mai avuto origine in un lontano paese del terzo mondo, ma sempre a casa nostra.
Paolo Onnis