Come è noto, la macchina cinematografica più grande del mondo si trova a Hollywood. Sede di grandi attori e registi. A breve, nella città stellata è previsto il ricorrente red carpet delle più celebri star, che decreterà i migliori film e attori dell’anno e consegnerà la statuetta d’oro più ambita della Terra, l’Oscar.
Anche nel resto del pianeta l’industria del cinema occupa un ruolo di rilievo dall’Europa fino all’Asia, sia con le grandi case di produzione sia con quelle indipendenti.
In questo marasma, anche l’Africa sta cominciando ad affacciarsi al panorama televisivo. Degna di nota è una piccola industria cinematografica che si trova in Ghana, la Kumawood.
L’attività produce circa dieci film al mese con dei budget molto bassi dai 6 mila ai 10 mila euro.
Kumawood è stata fondata da Samuel Kwabena Darko, un uomo d’affari e imprenditore ghanese. Darko ha deciso, nel 2006, di staccare la Kumawood da un’altra industria cinematografica, la Limited liability company. Di certo un’azione coraggiosa e piena di speranza, considerando anche che il Ghana non è famosissimo per questo tipo di produzioni.
In ogni caso il tempo ha dato ragione al coraggioso imprenditore: in pochissimo la Kumawood si è affermata come maggior film Industry del Paese. A ciò Samuel Kwabena Darko ha affiancato una piattaforma televisiva, la Kumawood TV, che di recente è diventata una app con più di 100000 mila installazioni.
Da sempre l’obiettivo di Darko è quello di creare contenuti di alta qualità, in grado di coinvolgere la maggioranza della popolazione ghanese. Il mezzo principale che l’attività usa per rendere fruibile il prodotto è la lingua. Infatti tutti gli attori, rigorosamente alle prime armi, recitano in twi, la lingua parlata da quasi il 70% della popolazione locale.
Attraverso tale espediente i registi facenti parte di Kumawood, riescono a immortale spezzoni di vita quotidiana ghanese che permettono agli spettatori di immedesimarvisi.
La maggior parte dei film si ispirano alle difficoltà vissute da larga parte della popolazione nella regione. Di certo i bassi budget usati per le produzioni non consentono di creare dei film di grande livello. Si passa dalle ambientazioni rurali, fatte di case fatiscenti alla natura incontaminata e leggi ataviche.
I temi messi sul grande schermo mostrano una realtà molto diversa dalla nostra. In uno dei film, Young Lovers, l’amore tra due giovani viene osteggiato tenacemente dalle rispettive famiglie. I due amanti non sono liberi di mostrare in pubblico il proprio affetto, tanto che, dopo essere stati scoperti, il ragazzo viene pesantemente picchiato e ridotto in fin di vita.
La violenza, le armi e l’uso improprio della prepotenza si contrappongono alla genuinità, semplicità e sensibilità di alcune scene. Nonostante le produzioni dei film siano ancora a livello primordiale, i film si possono ammirare su YouTube permettendo ai curiosi di avvicinarsi a questo nuovo mondo.
Laura D’Arpa