Krzysztof Piatek è l’uomo del momento del calcio italiano. Dopo un inizio di stagione insolitamente positivo per un esordiente con la maglia del Genoa, il bomber polacco è stato acquistato dal Milan durante la sessione invernale, continuando a macinare record e numeri da big.
Un nome difficile da scrivere, un cognome quasi sconosciuto. Quando Krzysztof Piatek ha varcato la porta dell’Italia, era un giocatore poco conosciuto al di fuori della sua Polonia.
Arrivato in estate al Genoa dal KS Cracovia, Piatek ha subito cominciato a stupire nella prima gara ufficiale giocata con la maglia del Grifone (in Coppa Italia, avversario il Lecce), segnando ben 4 reti in soli 37 minuti. Centravanti atipico e ben strutturato, il polacco abbina una struttura fisica di tutto rispetto all’abilità con entrambi i piedi, senza dimenticare le sue notevoli doti aeree e d’inserimento nell’area di rigore avversaria.
La sua avventura nel Genoa si conclude dopo soli sei mesi ed i numeri ottenuti all’ombra del “Luigi Ferraris” sono di tutto rispetto: 19 gol in 21 partite, sempre a segno nelle prime 7 di campionato.
Ad aspettarlo a gennaio c’è il Milan di Rino Gattuso, una squadra intenta ad affrontare l’addio burrascoso di Gonzalo Higuain. Arrivato per 35 milioni, l’impatto del polacco in rossonero è a dir poco devastante: numeri alla mano, Piatek ha più gol segnati che partite giocate all’attivo.
Le partite giocate tra Serie A e Coppa Italia sono 5, condite da 6 gol, alcuni dei quali (vs Atalanta) di pregevole fattura. Con la maglia del Milan sono arrivate due doppiette contro Napoli e Atalanta, senza dimenticare i gol contro Roma e Cagliari. Come accaduto a Mario Balotelli nel 2013, il polacco è andato a segno in tutte le partite giocate da titolare in campionato fino ad ora (3 su 3).
Le statistiche dell’attaccante polacco meritano un paragone forse esagerato, ma non troppo: Piatek ha fatto meglio di tutti i migliori attaccanti rossoneri, a partire da Inzaghi e passando per campioni del calibro di Shevchenko.
Con la doppietta siglata a Bergamo ai danni dell’Atalanta di Gasperini, Piatek ha scavalcato un certo Marco Van Basten in questa speciale classifica; il Pallone d’Oro olandese si era infatti fermato a 5 gol in 5 partite giocate, segnando esclusivamente in Coppa Italia. Stessa sorte per George Weah, altro Pallone d’Oro, ed Olivier Bierhoff, due giocatori simbolo del Milan di fine anni ’90 ed inizio del nuovo secolo.
Paragoni pesanti da sostenere, questo è ovvio. Bisogna dire, tuttavia, che Piatek ha sempre preferito far parlare in campo; taciturno ed introverso, è stato paragonato dal suo stesso mister a “RoboCop”, quasi come se fosse un robot dedito esclusivamente al gol ed alla partita. Per un “ometto” di 183 centimetri e 77 chilogrammi, nulla è così pesante da sostenere: cosa da non sottovalutare, ha ancora 24 anni.
Antonio Panzone