La storia dei knocker up. L’antico mestiere delle sveglie umane.
Per molti secoli, alcuni lavoratori erano già in piedi alle prime luci dell’alba e bussavano lungo le strade di Londra e Manchester davanti agli appartamenti dei loro clienti. Nell’Inghilterra della rivoluzione industriale, i knocker-up scandivano l’inizio di un’altra faticosa giornata lavorativa. Bisognerà attendere fino agli anni 70′ del XX secolo, per trovare in quasi tutte le camere da letto, le familiari e forse meno rumorose, sveglie automatiche. Prima dell’avvento di questo apparente semplice gadget, i “bussatori” si dotavano di lunghi bastoni di bambù che raggiungevano le finestre dei primi piani di ogni casa, da cui il nome knocker-up, ovvero “bussatore in alto”. Operai, medici o insegnanti non fa differenza: i lavoratori delle fabbriche non erano gli unici ad essere svegliati con questo sgradevole suono proveniente dalla propria finestra.
I knocker-up erano prevalentemente uomini ed erano pagati per svegliare anche nobili o persone di un ceto più elevato nell’Inghilterra dell’epoca vittoriana. Ad ogni modo, questa strana professione era molto comune nelle città settentrionali dell’Inghilterra o in alcuni quartieri industriali di Londra dove si lavorava a turni. Dopo aver picchiato il bastone contro la finestra, i knocker-up restavano in attesa di un segnale per capire se le persone si fossero finalmente alzate e per ricevere una piccola ricompensa. La paga giornaliera dei bussatori era pur sempre bassa, ma era spesso un secondo lavoro tanto da poter arrotondare il proprio stipendio.
Ma chi svegliava le “sveglie umane”?
Sembra quasi uno scioglilingua e infatti non mancano le filastrocche che raccontano buffi aneddoti su questo mestiere. I knocker, in effetti, restavano tutta la notte svegli e dormivano durante il giorno. Oppure si organizzavano a turni e su una lavagnetta indicavano gli orari per sapere quando dover svegliare i vari clienti. Sul loro conto sono nate storie e racconti spesso molti fantasiosi. Si dice infatti che queste persone avessero il potere di far cadere tutta la città in un sonno profondo. Oppure è interessante notare la strana coincidenza con l’espressione “to be knocked up” che significa rimanere incinta. Si pensava, infatti, che i knocker svegliassero i mariti per mandarli a lavorare, per poi intrufolarsi durante il giorno in casa delle loro mogli.
I knocker up ai tempi di Charles Dickens e Jack lo squartatore.
La figura di questi lavoratori è stata fonte d’ispirazione di uno dei tanti romanzi di Charles Dickens. Lo scrittore che descrisse minuziosamente la vita all’interno delle workhouses londinesi ha inserito anche questo particolare in uno dei suoi capolavori. Si tratta del libro Great Expectations, in cui l’amico del protagonista Pip, orfanello inglese, è continuamente stanco a causa della sveglia assordante dei knocker up. Anche intorno alla storia di Jack lo squartatore si raccontano svariati aneddoti legati a questi strani lavoratori. Si dice che il testimone della prima vittima di Jack fosse proprio un knocker che stava svolgendo il suo lavoro. Insomma, la storia di questo umile mestiere evoca un passato fatto anche di straordinari miti e leggende nella nell’Inghilterra vittoriana.
Valerio Caccavale