Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha recentemente ribadito il suo forte supporto alla Russia nel conflitto in corso con l’Ucraina. In un incontro con il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, avvenuto a Pyongyang, Kim ha condannato aspramente l’Occidente, in particolare gli Stati Uniti, accusandoli di facilitare l’uso di missili a lunga gittata da parte dell’Ucraina contro la Russia. Secondo il leader nordcoreano, tale mossa rappresenta un intervento militare “diretto” nelle operazioni belliche russe.
L’incontro tra Kim e Belousov segna un ulteriore passo nel consolidamento delle relazioni tra Pyongyang e Mosca, un’alleanza che si è progressivamente intensificata, soprattutto sul piano militare. La visita del ministro russo, infatti, si inserisce in un quadro di cooperazione bilaterale sempre più profondo, con obiettivi comuni legati alla sicurezza e alla difesa. Durante il colloquio, Kim ha sottolineato l’importanza di sostenere la Russia nella sua “autodifesa” contro quelle che ha definito le “forze ostili” dell’Occidente.
La posizione di Kim sulla guerra in Ucraina
L’intervento di Kim Jong-un rappresenta l’ennesima manifestazione di un alleato determinato a schierarsi al fianco di Mosca in una delle crisi geopolitiche più rilevanti degli ultimi anni. Da tempo, la Corea del Nord ha espresso un’aperta simpatia per la Russia, in particolare riguardo alla sua posizione nei confronti degli Stati Uniti e della NATO. La guerra in Ucraina è diventata un campo di battaglia simbolico in cui il leader nordcoreano si è trovato a fare fronte comune con il presidente russo Vladimir Putin.
Kim ha definito l’intervento della Russia contro l’Ucraina come un “esercizio del diritto all’autodifesa”, un’affermazione che riflette la retorica già usata dal Cremlino per giustificare le sue azioni in Ucraina, soprattutto di fronte alla crescente opposizione internazionale. Secondo il leader nordcoreano, la Russia sta semplicemente cercando di proteggere i propri interessi da un’aggressione straniera, un principio che la Corea del Nord considera fondamentale per il mantenimento della sovranità nazionale, alla luce della sua stessa lunga esperienza di isolamento e pressione internazionale.
La cooperazione militare bilaterale tra Mosca e Pyongyang
L’incontro di Pyongyang segna un momento di rilievo nelle relazioni militari tra la Corea del Nord e la Russia. Negli ultimi anni, i due Paesi hanno intensificato la loro cooperazione in diversi settori, tra cui il trasferimento di tecnologia bellica e la possibilità di scambi di armi. Sebbene non siano emerse prove concrete di alleanze armate ufficiali tra Mosca e Pyongyang, il contesto della guerra in Ucraina ha reso queste interazioni ancora più evidenti. La Corea del Nord ha recentemente accusato gli Stati Uniti e i suoi alleati di aver creato le condizioni per un’escalation del conflitto, contribuendo all’intensificazione della guerra.
A livello pratico, la Russia ha cercato di rafforzare i legami con la Corea del Nord, un Paese che condivide una visione comune di sfida all’Occidente, specialmente nei confronti degli Stati Uniti e delle sue politiche globali. In questo scenario, la cooperazione bilaterale in ambito militare rappresenta una mossa strategica per entrambi i Paesi: per Mosca, la Corea del Nord è una fonte potenziale di armi e supporto, mentre per Pyongyang la Russia è un alleato che può bilanciare l’influenza americana e occidentale nella regione.
Le implicazioni internazionali del sostegno di Kim alla Russia
L’alleanza tra la Corea del Nord e la Russia gioca l’importante ruolo, per Pyongyang, di rafforzare la propria posizione geopolitica sullo scacchiere internazionale. L’Occidente ha espresso preoccupazione per i legami sempre più stretti tra la Corea del Nord e la Russia, temendo che questa cooperazione possa portare a un ulteriore rafforzamento delle capacità militari di entrambi i Paesi, con possibili conseguenze destabilizzanti per la sicurezza internazionale.
Inoltre, la posizione di Kim Jong-un potrebbe anche influenzare le dinamiche all’interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove la Russia è membro permanente e ha il potere di veto. L’appoggio di Pyongyang alla Russia offre al Cremlino un’importante sponda, anche se limitata, che potrebbe tradursi in un sostegno diplomatico nelle aule delle Nazioni Unite e in altre organizzazioni internazionali.
La retorica di Kim: “Una guerra per la difesa della sovranità”
Nel corso dell’incontro con Belousov, Kim Jong-un ha enfatizzato il concetto di autodifesa, sostenendo che la Russia stia combattendo per proteggere la propria sovranità contro l’ingerenza straniera. Questo discorso rispecchia la posizione ufficiale della Corea del Nord, che ha sempre giustificato le proprie azioni militari e nucleari come un esercizio di difesa nazionale. Per Kim, il concetto di “autodifesa” non si limita alla sicurezza territoriale, ma si estende alla lotta contro quelle che definisce le forze imperialiste, in particolare gli Stati Uniti e le sue alleanze globali.
La retorica di Kim, quindi, si allinea strettamente con quella del governo russo, che ha descritto l’invasione dell’Ucraina come una “operazione speciale” per proteggere la Russia dalle minacce provenienti dall’Occidente. Il rafforzamento di questa narrativa da parte di Pyongyang offre a Mosca un’ulteriore legittimazione internazionale, anche se questa sostegno rimane confinato a Paesi con visioni simili in chiave anti-occidentale.
La possibile evoluzione dell’alleanza
Il futuro della cooperazione tra la Corea del Nord e la Russia rimane incerto, ma le dichiarazioni di Kim sono indicative di un rapporto sempre più saldo tra i due Paesi. Nonostante le sanzioni internazionali che gravano su entrambi, Pyongyang e Mosca sembrano determinati a mantenere e approfondire le loro relazioni, soprattutto in ambito militare. L’appoggio della Corea del Nord alla Russia nella guerra in Ucraina potrebbe avere ripercussioni sulle politiche di sicurezza globale, aggravando ulteriormente le tensioni tra le principali potenze mondiali.
È probabile che la cooperazione tra Kim e Putin si intensifichi, con la possibilità di ulteriori sviluppi diplomatici e militari. Questo legame potrebbe, quindi, continuare a giocare un ruolo significativo nelle dinamiche geopolitiche dei prossimi anni, soprattutto in relazione al conflitto in Ucraina e alla crescente rivalità tra le potenze occidentali e quelle che si oppongono al loro dominio.