Il Kazakistan ha fatto registrare notevoli progressi nel rafforzamento dei diritti umani negli ultimi due anni, un periodo che ha visto avviare importanti riforme politiche e socio-economiche sotto la guida del presidente Kassym-Jomart Tokayev. A testimoniare questi cambiamenti è stato Artur Lastayev, commissario per i diritti umani del paese, che ha illustrato i risultati ottenuti durante una conferenza ad Astana, organizzata dal suo ufficio in collaborazione con il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e le autorità kazake.
Durante l’evento, Lastayev ha sottolineato come il paese abbia intrapreso un lungo processo di riforma costituzionale, culminato con il ripristino della Corte costituzionale, che ha contribuito a consolidare la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini. La possibilità di presentare istanze alle autorità, un diritto fondamentale che ha visto un ampliamento significativo, è stato uno dei traguardi più rilevanti in questo ambito. Inoltre, il commissario ha ricordato che il Kazakistan ha riconosciuto la competenza di sei organi delle Nazioni Unite impegnati nel monitoraggio dei diritti umani, segnando un importante passo verso la piena adesione agli standard internazionali.
Il rafforzamento delle istituzioni e le nuove leggi
Un aspetto fondamentale delle riforme è stato il rafforzamento delle istituzioni nazionali per i diritti umani. La riorganizzazione profonda dell’ufficio del commissario ha permesso di migliorare l’efficacia nell’affrontare le istanze dei cittadini, con un aumento significativo delle richieste di intervento. Nel 2024, il numero delle istanze pervenute è salito a ben 6.000, un incremento del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a testimonianza del crescente impegno della popolazione nel rivendicare i propri diritti.
Tra le leggi più rilevanti introdotte recentemente, Lastayev ha ricordato la legge per la protezione delle donne dalla violenza domestica, che ha ricevuto ampio sostegno sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, è stata inasprita la pena per la tortura, con l’introduzione di sanzioni penali che prevedono fino a 12 anni di carcere per chi commette questo crimine, una mossa decisiva per contrastare le pratiche abusive da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni statali.
La collaborazione internazionale e il supporto dell’Unione Europea
L’ambasciatrice dell’Unione europea in Kazakhstan, Aleska Simkic, ha preso parte all’evento, sottolineando la proficua collaborazione tra l’Ue e il governo kazakho. Simkic ha evidenziato come l’Unione Europea consideri il Kazakistan un partner strategico, con il quale sono stati siglati accordi di cooperazione che abbracciano numerosi settori, tra cui i diritti umani. In particolare, la diplomatica ha sottolineato il sostegno europeo nell’ambito della libertà di stampa, della libertà di associazione, della lotta contro la violenza di genere, e nella promozione dello stato di diritto.
Simkic ha anche menzionato la partecipazione attiva del Kazakhstan nelle discussioni internazionali sui diritti umani, come quelle al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, dove il paese ha assunto posizioni più forti e decise a favore della protezione dei diritti universali. Questo atteggiamento è stato particolarmente apprezzato dall’Ue, che sta intensificando la collaborazione con Astana per garantire che questi impegni si traducano in misure concrete a livello nazionale.
L’importante ruolo dell’UNDP nella promozione della giustizia
Un altro attore fondamentale in questo processo di cambiamento è l’UNDP, che da oltre venti anni supporta il Kazakistan nella costruzione di un sistema giuridico e giudiziario più equo e rispettoso dei diritti umani. Katarzyna Wawiernia, rappresentante dell’UNDP nel paese, ha lodato gli sforzi del governo kazakho, ricordando come l’agenzia ONU abbia contribuito alla trasformazione dei sistemi di giustizia e di polizia, nonché al crescente impegno della società civile nella promozione della giustizia e dei diritti fondamentali.
L’UNDP sta inoltre lavorando con il Kazakistan per integrare il diritto ambientale nel quadro della giustizia, sottolineando la necessità di un ambiente sano e protetto per i cittadini kazakhi. Questo approccio basato sui diritti umani si riflette anche nelle politiche del governo, che ora prevede l’integrazione della giustizia ambientale nelle pratiche della polizia e della magistratura, con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini il diritto a un ambiente pulito e sano.
Un cammino di riforme in atto
Il Kazakistan sta compiendo grandi passi in avanti nel campo dei diritti umani, grazie a un impegno serio e costante del governo e delle istituzioni internazionali che supportano il paese. Le riforme politiche, l’inasprimento delle pene contro la tortura, la protezione delle donne dalla violenza domestica, insieme al rafforzamento delle istituzioni nazionali per i diritti umani, sono segnali chiari di un paese in evoluzione. Tuttavia, rimane ancora molto lavoro da fare per garantire che i diritti umani siano pienamente rispettati e promossi su tutto il territorio, in modo da consolidare ulteriormente la posizione del Kazakhstan sulla scena internazionale come un esempio di collaborazione tra stati e organizzazioni internazionali per la protezione dei diritti fondamentali.