Nel Kashmir, le proteste degli studenti universitari contro la polizia si fanno sempre più grandi.
Il Kashmir è una regione contesa, sul quale tre Paesi diversi rivendicano la propria sovranità: India, Pakistan e Cina. Al momento sembra che sia l’India ad avere la meglio, la quale sta compiendo una vera e propria repressione.
La situazione è critica e la tensione si è acuita dopo l’uccisione, avvenuta a luglio 2016, di Burhan Wani, un militante separatista.
Greater Kashmir, un quotidiano locale, riporta i contrasti violenti tra la polizia e gli studenti nella città di Pulwama, situata a sud del Kashmir.
Gli studenti sono scesi in strada e hanno fatto sentire la loro opposizione all’occupazione indiana. La protesta si è ulteriormente ampliata dopo l’incursione da parte della polizia nel Governement Degree College Pulwama.
L’intervento della polizia, che aveva come obbiettivo quello di arrestare alcuni studenti che avevano protestato contro l’ingresso di un mezzo blindato nello spazio riservato alla scuola, ha causati svariati feriti.
“As many as 54 students had been injured in forces’ action in Pulwama and about 70 more during the […] protests and clashes. Two of the injured, including an undergraduate girl student, have serious head injuries“.
(Greater Kashmir)
In svariate città, come Srinagar, Baramulla, Shopian, Kulgam, Pulwama, Islamabad e Bandipora, è ora in corso una protesta contro l’India. La polizia e le forze paramilitari, nel tentativo di disperdere la folla, non si sono fatte scrupoli nell’utilizzo dei “mezzi dispersivi”. Pallottole di gomma, gas lacrimogeni, manganelli spietati.
“Non siamo solo stati bastonati, ma abusati. […] ci hanno trattato come bestiame“. Questa è la testimonianza di alcuni studenti, vittime della ferocia del CRPF (Central Reserve Police Force).
La Youth Wing (of National Conference) ha riempito le strade, manifestando il loro dissenso contro l’accrescere della ferocia e delle atrocità.
“Questa manifestazione di protesta è contro l’uso brutale della forza da parte del regime attuale contro la popolazione civile del Kashmir, in particolare contro gli studenti delle varie università”.
(Salman Sagar – presidente dello Youth Wing)