Le Nazioni Unite hanno recentemente compiuto un passo cruciale per affrontare una delle tragedie umanitarie più devastanti del nostro tempo: il Segretario Generale António Guterres ha infatti da poco annunciato la nomina di Karla Quintana come responsabile dell’Istituzione Indipendente per le persone scomparse in Siria, istituita lo scorso anno. Ciò segna un momento significativo nella lotta per la verità e la giustizia per migliaia di famiglie colpite da anni di conflitto.
Avvocatessa di fama internazionale e già commissaria per la ricerca delle persone scomparse in Messico, Quintana porta con sé un’esperienza decennale in materia di diritti umani e giustizia transnazionale avendo lavorato anche presso la Corte Suprema di Giustizia del Messico e la Corte Interamericana dei Diritti Umani.
Durante il suo mandato in Messico, ha dovuto lavorare sodo per dare risposte a famiglie disperate e promuovere la trasparenza nelle indagini su migliaia di casi di desaparecidos. Infatti, secondo le statistiche ufficiali, ad agosto 2024 risultavano 116.386 casi di persone fatte sparire forzatamente dal 1950, un’enorme problematica che purtroppo è ancora sottostimata.
È grazie a lei se in Messico è stato istituito il Registro Nazionale delle Persone Scomparse e se si sono fatti notevoli passi in avanti grazie ad interventi forensi ed analisi contestuali.
Il suo bagaglio di conoscenze e competenze si rivelerà fondamentale nel nuovo incarico, che la vedrà operare in uno scenario geopolitico estremamente complesso come quello siriano, caratterizzato da centinaia di migliaia di morti, milioni di sfollati e migliaia di persone che risultano ancora disperse, intrappolate in carceri segrete o vittime di esecuzioni sommarie.
La missione dell’Istituzione Indipendente
L’Istituzione Indipendente, creata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha il mandato di cercare e identificare le persone scomparse in Siria, promuovendo al contempo la trasparenza e la collaborazione internazionale.
Quest’organo rappresenta una risposta diretta alle richieste delle famiglie delle vittime, che da anni lottano per far trapelare la verità su quelle che, secondo le stime, sarebbero 100.000 persone disperse dalla rivolta del 2011.
Il mandato della Independent Institution on Missing Persons in the Syrian Arab Republic è volto anche fornire adeguato supporto ai sopravvissuti, grazie alla piena partecipazione della società civile siriana, delle organizzazioni femminili e di tutti gli attori internazionali rilevanti.
Come si può leggere nel suo atto costitutivo, infatti:
«Dopo 12 anni di conflitto e violenza nella Repubblica araba siriana, sono stati compiuti pochi progressi nell’alleviare le sofferenze delle famiglie fornendo risposte circa il destino e il luogo in cui si trovano tutte le persone scomparse, con un impatto particolare sulle donne e sui bambini […] Abbiamo deciso così di istituire, sotto gli auspici delle Nazioni Unite, l’Istituzione Indipendente per le persone scomparse nella Repubblica araba siriana […] Essa sarà guidata dai principi e dalle caratteristiche fondamentali dell’inclusività di genere, della non discriminazione, dell’indipendenza e della riservatezza.»
Tutti i dispersi siriani cadono sotto il mandato dell’IIMP, indipendentemente dalla loro nazionalità, affiliazione politica o dalle ragioni o tempistiche della loro scomparsa in quanto il mandato è di natura umanitaria e ricerca della verità.
L’obiettivo che si pone questo organo è fondamentale per la ricostruzione del tessuto sociale e per il raggiungimento di una pace duratura in Siria: ogni individuo identificato e restituito ai propri cari sarà un passo verso la guarigione collettiva di un popolo devastato e attualmente in preda a un cambio di regime che lascia presagire un futuro incerto.
Un incarico fondamentale
Questa nomina conferisce credibilità e autorevolezza a un’istituzione che dovrà affrontare ostacoli enormi, a partire dalla raccolta di informazioni affidabili fino alla cooperazione con governi e organizzazioni non governative.
La gestione di un organismo del genere richiede non solo competenze tecniche e legali ma anche una profonda capacità diplomatica: in un contesto frammentato come quello siriano, ottenere accesso ai luoghi di detenzione, raccogliere testimonianze e collaborare con attori locali e internazionali rappresenta una lotta logistica e politica considerevole. Anche la polarizzazione internazionale sul conflitto siriano potrebbe ostacolare gli sforzi dell’Istituzione.
Lo scorso anno Quintana si era dimessa dalla posizione di Presidente della Commissione nazionale di ricerca delle persone scomparse in Messico senza fornire dettagli sulla sua motivazione: in molti hanno temuto che il governo stesse manipolando le statistiche per dare l’impressione di progressi nella ricerca dei desaparecidos e una situazione del genere non può ripetersi.
Senza dubbio, il lavoro di tutto il team che compone l’Istituzione andrà a verificare l’informazione della recente scoperta della possibile esistenza di ben 66 fosse comuni in Siria, una notizia che getterebbe nuovi interrogativi sulla macchina repressiva del regime di Assad.
Per le famiglie delle persone scomparse, la creazione dell’Istituzione e la nomina di una figura competente rappresentano un segnale di speranza: ogni passo nella direzione della verità e della giustizia riparativa è essenziale per mantenere viva la memoria delle vittime e per costruire un futuro in cui tali atrocità non si ripetano.
Inoltre, la leadership dell’avvocatessa messicana potrebbe fungere da modello per affrontare crisi simili in altre regioni.
Quintana ha dunque davanti a sé un compito arduo ma cruciale: la sua nomina, sintomo della crescente attenzione della comunità internazionale verso il tema delle sparizioni forzate, segna un momento di svolta nella lotta contro l’impunità e le brutalità commesse in Siria.