“Ti ricordi di me?”. Se la 40enne Deborah Ballesio avesse avuto il tempo di rispondere, prima che fosse colpita da più di cinque proiettili mentre cantava ieri sera al karaoke in una spiaggia di Savona, avrebbe detto “purtroppo sì”.
Perché è difficile cancellare dalla mente anni di abusi, molestie e violenza a cui era stata sottoposta dal suo ex marito, Domenico Massari, 54 anni, meccanico disoccupato senza fissa dimora, pluri-pregiudicato per rapina, truffa e stalking, ora assassino e latitante. L’uomo ha raggiunto la ex moglie mentre animava la serata karaoke a Savona, ai bagni “aQuario”. Sarebbe arrivato dalla spiaggia e prima di sparare le avrebbe posto questa ultima inquietante domanda. Dopo avrebbe colpito Deborah, tre proiettili hanno raggiunto il torace e le sono stati fatali, ma nella traiettoria si sono trovate anche due donne e una bambina, per fortuna ferite non gravemente.
La piccola, raggiunta di striscio da un proiettile, è stata dimessa nel corso della notte. Rimane in ospedale ancora una sola delle vittime, che aveva delle schegge nella gamba, ma che salvo complicazioni potrà lasciare a breve l’ospedale.
Secondo il racconto di alcuni testimoni, i presenti si sarebbero buttati a terra e diretti verso l’uscita nel tentativo di scappare. Le persone più distanti dal palco hanno dichiarato di non aver capito subito cosa stesse succedendo, e di aver confuso i proiettili con dei petardi.
Nella confusione generale anche Massari sarebbe riuscito a dileguarsi. L’uomo, ricercato in tutta Italia, si è costituito nella notte tra il 14 e il 15 luglio al carcere di Sanremo. Per “annunciare” il suo arrivo alla polizia, ha sparato tre colpi in aria.
“Non sono pentito, mi dispiace solo per gli innocenti coinvolti”, avrebbe detto agli agenti che l’hanno interrogato dopo l’arresto. Ha rifiutato anche di nominare un avvocato: ” Sono consapevole di quello che ho fatto, mi basta quello d’ufficio“. Addosso aveva ancora l’arma del delitto, una pistola rubata, 50 proiettili e due coltelli.
Chi era Deborah Ballesio, l’animatrice del karaoke a Savona?
Era originaria della Val Bormida, alle spalle di Savona, amava gli animali, specie i cavalli, e cantare. Era una donna solare nonostante non fosse una persona fortunata: sua sorella maggiore si era tolta la vita, dopo aver sofferto a lungo di depressione, e nel 2013 il padre era morto improvvisamente, lasciando lei e la madre da sole.
Deborah era una donna determinata e per realizzare il suo sogno aveva aperto un locale di lap dance ad Altare.
“La mia è una scelta coraggiosa, perché le donne che gestiscono un locale non sono credute, non sono considerate credibili”, aveva detto in un video, dove spiegava perché avesse deciso di avventurarsi in questa impresa che aveva chiamato “Follia”.
Anche Domenico Massari l’aveva appoggiata inizialmente e aveva investito dei soldi nel locale, ma poi la loro relazione era naufragata. Nel 2015 il ristorante era stato incendiato e Massari è stato condannato per stalking e danneggiamenti a tre anni e due mesi di carcere.
Era tornato libero da solo un anno, ma pare che Deborah avesse detto alle sue amiche: “Prima o poi mi ucciderà”.
Un presagio a conferma del fatto che in Italia per le vittime di stalking si fa ancora troppo poco. Deborah organizzava anche corsi di difesa personale, per aiutare le donne nella sua stessa situazione.
I dati
Purtroppo la tragedia annunciata del karaoke a Savona non è un caso singolo. Gli ultimi dati pubblicati dal Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, ha rivelato che tra il primo agosto 2017 e il 31 luglio 2018 sono state uccise 120 donne, 92 per mano del partner, dell’ex o di un altro familiare.
Nei primi otto mesi del 2018, ci sono state 2.977 denunce per violenza sessuale, 10.204 per maltrattamenti in famiglia, 8.718 per percosse e 8.414 denunce per stalking.
Marina Lanzone