La storia di Kamran Manafly, il professore che si è opposto alla propaganda russa nelle scuole

Kamran Manafly

Kamran Manafly è un giovane insegnante di geografia che si è ribellato alla propaganda del Cremlino nelle scuole. Questa è la sua storia. La storia di come, nella Russia di Putin, è impossibile, impensabile e pericoloso, avere un pensiero critico, un pensiero diverso da quello imposto dal potere, semplicemente un pensiero libero.

Ma iniziamo per gradi. Kamran Manafly è un insegnante di 28 anni che, in una scuola della Russia, insegnava geografia ai bambini. Dopo l’invasione dell’Ucraina, il giovane professore si è ritrovato senza un lavoro, costretto ad andare via dalla sua scuola. Poco dopo l’attacco all’Ucraina, infatti, il governo russo aveva iniziato a distribuire nelle scuole, a tutti gli insegnanti, un opuscolo con delle linee guida ben precise da seguire con gli studenti su come discutere in classe della “speciale operazione militare in Ucraina della Russia”. Così hanno definito questa guerra insensata, una “speciale operazione” . Il professore Manafly è stato l’unico a rifiutarsi di seguire le suddette linee guida.

Questa, tuttavia,  è stata soltanto la prima azione che ha fatto si che la scuola lo licenziasse. Il peggio è arrivato, infatti, qualche giorno dopo, quando il giovane insegnante aveva postato su Instagram una foto che lo ritraeva insieme ad altre persone nel bel mezzo di una manifestazione pacifica contro lo scoppio della guerra in Ucraina. Sotto il post il professore aveva scritto che non voleva essere uno strumento nelle mani della propaganda russa del governo.  Da quel momento in poi Kamran è stato tacciato di tradimento nei confronti della madrepatria. Ed è proprio a causa del suo comportamento ostile nei confronti della madrepatria che l’Istituto scolastico in cui lavorava lo ha licenziato.



Alcuni giorni dopo il licenziamento, il giovane professore stava andando a scuola per raccogliere i propri effetti personali dal suo ufficio quando una delle guardie presenti a scuola lo ha aggredito. Gli insegnanti presenti in quel momento hanno assistito all’attacco senza proferire parola e molti sono andati via fingendo di non averlo neppure visto. Dopo essere riuscito ad uscire dalla scuola Kamran ha sporto denuncia.

Il licenziamento è avvenuto per “comportamento immorale”.

Tuttavia, il direttore della scuola ha anche accusato il giovane professore di essere una spia americana soltanto perché sul suo profilo Instagram erano state ritrovate delle foto scattate durante un suo viaggio in America. Tant’è che il direttore della scuola, se lui non se ne fosse andato, lo avrebbe fatto arrestare per aver tradito la madrepatria.

Adesso questo giovane insegnante spera di poter raggiungere un paese occidentale per poter riprendere a fare il suo onesto lavoro. La carriera di Kamran in Russia è stata distrutta. Questo soltanto perché questo giovane professore di geografia sperava di insegnare ai propri studenti la libertà di pensiero. Tutto in Russia sembra essere libero ma tutto è, invece, controllato, sotto il potere dello Stato. Tutto si svolge sotto l’occhio vigile del Cremlino. Lo Stato ha il potere di trasmettere determinate informazioni e di “modellare”  la mente del popolo. Ed è proprio questo che si sta cercando di fare nelle scuole, plasmare la mente delle giovani generazioni affinché possano arrivare a credere che l’attacco subito dall’Ucraina sia un aiuto che la Russia sta dando a dei fratelli in difficoltà. E questo Kamran lo aveva capito e ha cercato, in tutti i modi, di impedirlo.

Irene Amenta

Exit mobile version