La crisi e l’appiattimento delle narrazioni dei film sui super eroi continua ormai da tempo. Justice League, l’ultimo capitolo della saga dei paladini della DC Comics, ha forse raggiunto un punto di non ritorno, tanto grave è la superficialità del suo svolgersi.
La Justice League da Zack Snyder a Joss Whedon
Le dinamiche dietro Justice League sono sicuramente particolari. A causa del suicidio della figlia infatti Zack Snyder, già regista del precedente capitolo Batman v Superman, ha deciso di abbandonare la regia, cedendola al collega Joss Whedon, che fino ad allora aveva curato molti dei film della Marvel Studios. Questo cambiamento ha conferito al film una chiave piuttosto leggera, inserendo lo stile umoristico tipico dei film di Whedon che, unito alla qualità scadente dei dialoghi, non ha sicuramente agevolato la riuscita dell’opera.
Una storia che non c’è
Nessuno ha mai preteso che un film su sei super eroi che si riuniscono per la salvezza del pianeta punti alla filosofia nel cinema, non è questo il punto. La questione riguarda l’esistenza di una storia che possa raccontarsi e raccontare. Qualcosa che vada al di là dell’azione fine a se stessa. Di questo in Justice League non c’è traccia. Le mirabolanti scene di combattimento non fanno altro che girare a vuoto. La narrazione stagna o fornisce una maturazione dei personaggi quasi caricaturale.
Batman ridotto a una macchietta
L’aspetto più doloroso per i fan dei fumetti DC è il destino del Cavaliere Oscuro. Nella storia Batman viene raffigurato come un goffo collante della squadra, deprivato di ogni complessità, che invece lo ha caratterizzato nelle opere cinematografiche precedentemente dedicategli. Sembra che il vigilante di Gotham sia stato trascinato nel gorgo della simpatia a tutti i costi, di cui Whedon ha fatto il suo marchio di fabbrica.
Hollywood ending
Un tempo le produzioni multimilionarie creavano racconti sempre nuovi, con una linea estetica precisa. Cosa è successo a Hollywood? Si è semplicemente smesso di innovare. Questo un po’ perché il post moderno fa ormai parte di ognuno di noi e non permette di costruirci un’ identità specifica, un po’ perché nessuno ha più voglia di rischiare. La Disney e la Warner Bros sono consapevoli che film come Avengers o Justice League riscuoteranno sempre ingenti incassi a prescindere dalla qualità del lavoro. Siamo sicuri che tutto questo possa durare? Con l’incombenza sempre più pressante delle serie tv, che rischiano di prendere il posto del cinema mainstream, cosa rimarrà di queste mega produzioni, che non riescono, o non vogliono, guardare oltre?
Mario Blaconà