Just Stop Oil: repressione e arresti in Inghilterra

Just Stop Oil

Il movimento ambientalista Just Stop Oil continua a manifestare in Inghilterra, dove la repressione e la censura si fanno più forti

Just Stop Oil blocca la M25: un agente ferito

Just Stop Oil è un movimento ambientalista inglese che, attraverso proteste e manifestazioni, cerca di portare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’emergenza climatica.
A partire dallo scorso lunedì, in una delle ultime azioni, gli attivisti hanno bloccato l’autostrada M25, causando grandi disordini.

Secondo la testimonianza di JSO, alcuni manifestanti si sono arrampicati sui piloni dell’autostrada, altri si sono incatenati con la testa alle infrastrutture, il tutto per imporre un blocco stradale.

La polizia è subito intervenuta per cercare di sedare gli attivisti, ma un agente è rimasto ferito.
Il poliziotto stava cercando di attuare un “blocco stradale mobile” per smaltire il traffico prima della chiusura del tratto stradale, quando due camion si sono schiantati facendolo cadere dalla moto.

In seguito all’incidente, il capo della polizia dell’Essex, BJ Harrington, si è detto “devastato” da quanto accaduto, e “spera in una totale guarigione dell’agente ferito”.

È devastante. I nostri agenti sono stati là fuori a fare del loro meglio per proteggere il pubblico e mantenere le strade in movimento. Come risultato del loro coraggio e del loro impegno, uno di loro rimane ferito

Il comandante ha aggiunto che, in futuro, la situazione potrebbe peggiorare.

Abbiamo sempre detto a Just Stop Oil che le autostrade sono luoghi pericolosi e che le persone vengono uccise, e lo fanno.
Penso che sia solo questione di tempo prima che qualcuno venga ucciso.

Uno dei portavoce della protesta ha descritto l’incidente che ha coinvolto l’agente  come una “situazione orribile“. Ma Harrington si è detto indignato da queste parole.

Voglio solo sottolineare il fatto che Just Stop Oil sta mettendo a rischio delle vite.
Non è una ‘situazione orribile’, è una situazione criminale”.

Sedici membri della protesta, tra cui il leader 56enne Roger Hallam, sono stati arrestati e dovranno rispondere all’accusa di “cospirazione per causare un disturbo pubblico“.

Hallam  si trova in custodia cautelare, e rischia di dover scontare un mese di carcere nella prigione di Wandsworth, una delle più dure dell’Inghilterra.
Il processo si terrà il 6 dicembre.

Ministra degli Interni inglese: “La polizia deve reagire più duramente”

La Ministra degli Interni, Suella Braverman, ha denunciato i metodi di Just Stop Oil, giudicandoli “estremisti“.
Inoltre, ha rimproverato le forze dell’ordine dalle quali si aspettava una “linea più ferma“.



Sebbene la maggior parte degli agenti di polizia faccia un lavoro eccellente, purtroppo negli ultimi mesi e anni abbiamo assistito a un’erosione della fiducia nella polizia per quanto riguarda l’azione contro i radicali, i blocchi stradali, i vandali, i militanti e gli estremisti.

 

Non è un diritto umano vandalizzare un’opera d’arte. Non è una libertà civile impedire alle ambulanze di raggiungere i malati e i feriti.
Questo tipo di disturbo è una minaccia al nostro stile di vita. Non è “promuovere una causa”. Non è ‘libertà di espressione’, e voglio rassicurarvi che avete il mio pieno appoggio nell’adottare una linea più ferma per salvaguardare l’ordine pubblico. Anzi, questo è il vostro dovere.

 

Le scene di membri del pubblico che si fanno giustizia da soli sono un segno di perdita di fiducia e vi esorto ad assumervi tutti i vostri doveri pubblici nel controllare le proteste

Il Commissario della Metropolitan Police, Sir Mark Rowley, ha invece difeso l’operato della polizia giudicando esagerate le considerazioni della Ministra.

Abbiamo fatto il massimo che pensiamo di poter fare per quanto riguarda i problemi della JSO.
Non possiamo usare i cecchini contro le persone che si trovano sui piloni. Quando usiamo le smerigliatrici angolari, dobbiamo apparentemente togliere solo le serrature, non possiamo togliere gli arti allo stesso tempo.
Ci sono dei limiti per quanto riguarda la velocità

In ogni caso, il Governo sarebbe a lavoro per fornire le forze dell’ordine di maggiori mezzi per rispondere a proteste e manifestazioni.

Stiamo introducendo nuovi poteri in modo che la polizia possa fare di più per affrontare i continui disagi a cui stiamo assistendo.

 

Come abbiamo visto oggi, questo fenomeno sta causando gravi disagi alla popolazione, mettendo addirittura in pericolo le vite umane e impedendo ai servizi di emergenza di svolgere il loro lavoro.

 

Quindi i cittadini vogliono giustamente che la polizia abbia i poteri per agire
Ed è quello che stiamo facendo

Giornalisti arrestati: “è stato terrificante”

Il documentarista Rich Felgate, il fotografo Tom Bowles, e la reporter LBC Charlotte Lynch, sono stati arrestati mentre riprendevano le proteste sulla M25.

Secondo la sua testimonianza, Felgate avrebbe fornito il proprio tesserino di membro della stampa all’agente, spiegando quindi di non poter essere arrestato.
Tuttavia, l’agente lo avrebbe ammanettato dichiarando Felgate in arresto sotto la sezione 1 di PACE (legge che permette di arrestare un individuo che potrebbe trasportare materiale rubato o proibito).
Dopo di che, la polizia gli avrebbe chiesto informazioni sulle sue fonti e il PIN del suo cellulare.

Bowles ha raccontato di  aver ricevuto la visita della polizia a casa alle 23. Gli agenti avrebbero eseguito una perquisizione, svegliando moglie e figlia di Bowles.
Infine, Bowles è stato trattenuto e rimandato a casa alle 3.30 del mattino.

Lynch, infine, ha parlato di “un’esperienza terrificante“.

Ho mostrato il mio tesserino da giornalista e sono stata ammanettata quasi subito. Mi hanno strappato di mano il telefono. Sono stata perquisita due volte, tenuta in cella per 5 ore, ma non sono stata interrogata.

Ciò che è terrificante è anche ciò che questo significa per la libertà di stampa. Era evidente che ero una giornalista

L’ex procuratore generale, Shami Chakrabarti, si è mostrato preoccupato per l’azione della polizia verso i tre giornalisti.

Se la polizia inizia ad arrestare i giornalisti allora sta di fatto chiudendo la libera stampa, i liberi media, in questo Paese.

E questo significa che il pubblico non ha la possibilità di giudicare da solo se la polizia ha controllato bene o male una determinata manifestazione, o se i manifestanti si sono comportati bene o male

In seguito alla polemica, il presidente del Consiglio nazionale dei capi della polizia, Martin Hewitt, ha difeso l’azione degli agenti impegnati a mantenere l’ordine pubblico.
Ha dichiarato che gli agenti sono sotto pressione quando si occupano dei manifestanti, ma che ai media non dovrebbe essere impedito di riferire su di loro.

I nostri agenti sono stati incaricati di agire il più rapidamente possibile, utilizzando il loro giudizio professionale, per sgomberare ogni possibile manifestante al fine di ripristinare la viabilità ed evitare che qualcuno possa subire danni

C’è un’enorme quantità di pressione intorno alle proteste per le ragioni che voi capite.

Ma, naturalmente, i giornalisti hanno il diritto di andare a riferire su queste occasioni e ciò non dovrebbe essere impedito in alcun modo

Anche il Primo Ministro inglese, Rishi Sunak, ha preso le difese  dei giornalisti e della libertà di stampa, rimproverando il gesto delle forze dell’ordine.

La libertà di stampa è la pietra angolare della democrazia.
I giornalisti devono poter svolgere il proprio lavoro liberamente e senza restrizioni

Inghilterra: diritto di protesta sempre più problematico

Il Regno Unito non è nuovo alle polemiche sul diritto di protesta e la libertà di manifestare.

Recentemente, a seguito della morte della Regina Elisabetta, hanno fatto discutere le reazioni della polizia verso le proteste degli anti-monarchici.
Inoltre, molte associazioni per la difesa dei diritti civili si sono dette allarmate dall’approvazione del Public Order Act, provvedimento che implementa il potere della polizia contro i manifestanti.

Giulia Calvani

Exit mobile version