Junko Tabei, fu la prima donna a scalare il Monte Everest.
La cima più alta del mondo con i suoi 8.848 metri.
Giovedì, 20 ottobre, ha perso la sua battaglia contro il cancro allo stomaco.
Si è spenta all’età di 77 anni in un ospedale della città di Saitama, situata nella prefettura di Tokyo.
Il cancro le era stato diagnosticato quattro anni fa.
Intraprese questa impresa, che la fece diventare una leggenda dell’alpinismo, nel maggio del 1975, quando aveva 35 anni.
Il percorso che ha portato a questa scalata era iniziato cinque anni prima.
Furono il giornale giapponese Yomiyuri Shimbun, in collaborazione con la Nihon Television a decidere di organizzare una spedizione di sole donne, il cui obiettivo era conquistare la vetta del monte più alto del mondo.
Junko Tabei e altre 14 alpiniste tentarono l’impresa salendo per il Colle Sud e la cresta sud-est.
Le sfide che dovettero affrontare queste donne coraggiose furono molte.
La loro vita fu messa in pericolo da una valanga, ma Junko non si perse d’animo e guidò le compagne fino ad arrivare ad essere la prima a toccare la cima più alta del mondo.
Era il 16 maggio 1975.
In seguito, nel 1981, fu la prima donna a completare la scalata dello Shisha Pangma.
Nel 1992 portò a termine la scalata delle Seven Summits.
Si tratta delle sette montagne più alte presenti in ognuno dei continenti del pianeta Terra.
La diagnosi del cancro all’addome non aveva fermato questa donna leggendaria.
Non smise di fare ciò che amava.
Lo scorso anno si cimentò nell’ascesa del monte Fuji, insieme ad un gruppo di studenti.
Studenti provenienti dalle zone colpite dal terremoto e dal conseguente tsunami l’11 marzo del 2011.
Questa donna leggendaria, era originaria proprio della zona che ha subito i danni peggiori. Fukushima.
Se n’è andato un altro esempio di quanto le donne possano essere forti.
Grazie, Junko Tabei.
Jessica Tomatis