Jumbo: casse più lente per sentirsi meno soli

In Olanda la catena di supermercati Jumbo ha introdotto casse più lente per permettere ai clienti di pagare e sistemare la spesa, intrattenendo distese chiacchierate con i cassieri e le cassiere. Lo scopo è contrastare la solitudine dilagante, soprattutto in età avanzata.

Viviamo le nostre giornate con l’orologio al polso e le notifiche e-mail che compulsivamente ci ricordano i mille impegni che dobbiamo portare a termine. Appena aperti gli occhi al mattino, siamo travolti dalla marea di stress che la vita lavorativa comporta. Non c’è tempo per le mansioni quotidiane ed essenziali, e se lo si trova è estremamente ridotto. E non c’è il tempo per sorridere a sconosciuti, né per fermarsi a contemplare una giornata di sole.

JumboSoprattutto in età avanzata, le ore giornaliere si dilatano e un invincibile senso di solitudine prende possesso della persona.
In una società che corre senza mai fermarsi, le casse lente della catena di supermercati Jumbo rappresentano un’anomalia nel sistema.
Un’esigenza di incontro e parole, per permettere a chi non ha bisogno di correre durante le proprie giornate di godersi una chiacchierata disimpegnata con chi sta lavorando.

Le gravi conseguenze della solitudine

Le statistiche di molti Paesi riportano che un anziano su tre si sente solo. Una grande quantità di ricerche dimostra che l’isolamento sociale e la solitudine hanno un grave impatto sulla longevità degli anziani, sulla loro salute fisica e mentale e sulla loro qualità di vita. La gravità degli effetti fisici e psichici dell’isolamento sociale è stata paragonata ad altri fattori di rischio consolidati per la mortalità come il fumo, l’obesità e l’inattività fisica.

Aziende e governi hanno sviluppato un’ampia varietà di interventi face to face, digitali e addirittura urbani per ridurre la solitudine tra le persone anziane. Questi includono la formazione di comunità, gruppi di sostegno e terapia comportamentale cognitiva; di questi interventi tecnologici le casse Jumbo ne sono un esempio.

In Olanda, ci sono 1,3 milioni di persone che hanno più di 75 anni (su un totale di 17 milioni), più della metà di loro afferma di sentirsi sola. Secondo le stime però gli individui sopra questa soglia di età saranno 2,1 milioni nel 2030. Gli anziani soli potrebbero quindi raddoppiare tra meno di dieci anni.

Non solo anziani

L’organizzazione governativa Statistics Netherlands ha condotto un sondaggio e ha scoperto che il 26 per cento degli olandesi di età superiore ai 15 anni si sente “moderatamente solo”, e che questa proporzione sale al 33 per cento tra gli over 75.

Negli ultimi anni i Paesi Bassi hanno dimostrato grande sensibilità per questa piaga dilagante; infatti, in Olanda gli studenti universitari possono evitare di pagare l’affitto, nel caso in cui decidano di diventare coinquilini di persone anziane. L’obiettivo è sempre quello di aiutare persone anziane e cercare di arginare gli effetti negativi dell’invecchiamento.

Uno contro la solitudine

Il progetto a cui Jumbo ha aderito si chiama “Uno contro la solitudine”, il programma del governo per aiutare 1,3 milioni di persone nella terza età. Introduce in 200 punti vendita le Kletskassa, delle casse “relax” dove sarà possibile fare un’esperienza di spesa lenta, scambiando quattro chiacchiere con i commessi e gli altri clienti in coda.

Esperienze simili sono già state sperimentate con successo sempre in Olanda dalla catena Albert Hejin e nel Regno Unito da Sainsbury’s e Tesco, dove hanno installato le cosiddette “chat checkout”.

“Vogliamo aiutare le persone a stabilire un contatto reale, con il genuino interesse del cassiere nei confronti dei clienti. È un piccolo gesto, ma molto prezioso, soprattutto in un mondo che si digitalizza e diventa sempre più veloce.  I nostri negozi sono un importante luogo di incontro per molte persone e vogliamo giocare un ruolo nella riduzione della solitudine”. – dichiara Colette Cloosterman-van Eerd, Chief creative officer di Jumbo.

I luoghi d’incontro sono importanti.

La salute di un popolo non è solo fisica, ma sopratutto psicologica, stare bene insieme è necessario e in una vita quotidiana così frenetica, spesso chi rimane indietro, rimane indietro da solo.

Giovanna Indraccolo

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