Di Andrea Umbrello
Mani e braccia che stringono fino a frantumare la vita di Jordan Neely. Solo apparentemente è facile attribuire un colpevole per l’omicidio di Jordan, avvenuto lunedì scorso sulla linea F della Metropolitana di New York, le cose si complicano quando ci si chiede quale tremenda forza pompava i bicipiti di Daniel Penny mentre accompagnava alla morte un ragazzo con evidente bisogno di aiuto.
I pubblici ministeri di Manhattan stanno indagando sulla morte di Jordan Neely dopo che il medico legale della città ha stabilito che l’uomo, senzatetto di 30 anni, imitatore di Michael Jackson, lunedì scorso è morto per soffocamento. La sua morte è stata giudicata un omicidio.
Un ex marine degli Stati Uniti ha bloccato Jordan Neely in una presa soffocante che si è rivelata mortale su un treno della metropolitana di New York City. L’uomo e stato identificato come Daniel Penny.
In un video girato dal giornalista Juan Alberto Vazquez, presente per caso durante l’accaduto e che è stato divulgato online, si vede l’aggressore tenere Neely per il collo per circa tre minuti, mentre almeno altri due uomini lo aiutano a tenerlo fermo finché non perde i sensi.
La cautela con cui stanno proseguendo le indagini ha provocato le proteste di attivisti e cittadini che in tutta la città hanno chiesto giustizia per l’omicidio di Neely, mentre i funzionari federali, statali e locali hanno condannato la solita retorica politica che circonda i senzatetto e la mancanza di urgenza da parte del sindaco Eric Adams nell’affrontare il problema.
Secondo quanto riferito, l’’ex marine di 24 anni ha assunto per la sua difesa l’avvocato Thomas Kenniff, che si è candidato senza successo come repubblicano contro Alvin Bragg per la carica di procuratore distrettuale di Manhattan nel 2021( Bragg ha ricevuto oltre l’80% dei voti). Proprio la sua difesa ha rilasciato dichiarazioni per esprimere che il signor Penny e altri “hanno agito per proteggersi“.
Secondo i suoi avvocati “all’inizio di questa settimana Daniel Penny è stato coinvolto in un tragico incidente nella metropolitana di New York, che si è concluso con la morte di Jordan Neely. Vorremmo innanzitutto esprimere, a nome di Daniel Penny, le nostre condoglianze a coloro che sono vicini al signor Neely“.
Inoltre :
“Quando il signor Neely ha iniziato a minacciare in modo aggressivo Daniel Penny e gli altri passeggeri, Daniel, con l’aiuto di altri, ha agito per proteggersi, fino all’arrivo dei soccorsi. Daniel non ha mai avuto intenzione di fare del male al signor Neely e non avrebbe potuto prevedere la sua morte prematura”.
Intanto la zia di Jordan Neely, Carolyn Neely, ha confermato che suo nipote soffriva di schizofrenia e disturbo da stress post-traumatico a causa dell’omicidio di sua madre nel 2007. “Mia sorella Christie è stata uccisa nel 2007 e da allora non è più stato lo stesso“, ha detto la signora Neely al New York Post . La madre di Neely è stata uccisa dal suo ragazzo quando aveva 18 anni, nel 2007. Secondo quanto riferito, il fidanzato di Christie Neely è stato condannato nel 2012 per strangolamento e condannato a tre decenni dietro le sbarre.
Forse però, invece di concentrarci sul passato di Jordan Neely, dovremmo chiederci che tipo di stato d’animo ci vuole per strangolare a morte un uomo in pubblico. Quali emozioni portano qualcuno a usare una violenza così mortale? Allenamento militare? Credenze razziste? Eroismo fuori luogo?
Ma la domanda più importante da porci riguarda il colore della pelle di Neely: se l’etnia di aggressore e vittima fossero state invertite, l’ex marine di 24 anni sarebbe stato interrogato dalla polizia solo per essere rilasciato lo stesso giorno?