Una storia pazza anche per l’NBA
Forse non è stata tra le trade più acclamate o festeggiate da una parte e dall’altra, ma per i protagonisti sicuramente lo scambio che ha coinvolto Jonathon Simmons degli Orlando Magic e Markelle Fultz dei Philadelphia 76ers entra di diritto nella storia. Il 7 febbraio era il giorno della cosiddetta trade deadline, ovvero una sorta di ultimo giorno di mercato per l’NBA, escludendo i giocatori free agent (svincolati). Avvicinandosi a questo giorno le squadre possono tentare scambi impossibili, come l’assurda offerta dei Lakers per Anthony Davis, oppure cercare qualche occasione per completare il roster a disposizione. Proprio nel giorno della deadline, si è concretizzato uno scambio che è frutto del destino e ci pone in grado di comprendere ancora una volta quanto, nello sport professionistico in generale, ci sono storie che sembra nascano per essere raccontate.
Jonathon Simmons: “started from the bottom”
La storia di Jonathon Simmons è una delle più incredibili nella storia recente dell’NBA. Simmons intraprende il classico percorso formativo dei giocatori più talentuosi a livello nazionale: high school, NCAA e poi il grande salto al draft NBA. Già, peccato che per Jonathon quel salto non sia mai arrivato. Dopo una buona stagione con University of Houston, conclusa a 14.7 punti a partita, Simmons si dichiara eleggibile per il draft NBA 2012, ma nessuno lo sceglie. Bisogna accettare la vita e le sue imprevedibili pieghe, ma Jonathon pensa anche di mollare e così ottiene la licenza da barbiere, perché le leghe semi-professionistiche non hanno stipendi particolarmente alti. Simmons però non cede al destino e il 28 settembre 2013 partecipa a un provino per gli Austin Toros, squadra satellite dei San Antonio Spurs, in D-League. Sessanta ragazzi, apparentemente senza futuro come lui, partecipano a quel provino. Per lui sarà solo l’inizio.
American Dream
Viene accettato in squadra e si inserisce bene fin da subito: quasi 10 punti di media alla prima stagione, 15 la stagione successiva. L’estate seguente partecipa al “D-League elite mini camp”: un torneo per dare l’opportunità a questi giocatori di farsi notare e strappare un contratto NBA. Qualche giorno dopo il torneo l’agente chiama Simmons per dargli la notizia: gli Spurs offrono un contratto di 2 anni! Esordisce in NBA a 26 anni, finirà la stagione da rookie con 6 punti e 14 minuti di media a partita, conquistando piano piano la fiducia di Gregg Popovich. Nell’estate 2017 viene scambiato agli Orlando Magic, con i quali riesce a trovare più minuti in campo e di conseguenza ad essere più concreto in fase realizzativa. Rispetto alle prime 2 stagioni a San Antonio, qui raddoppia i punti a partita, segnandone 14 di media.
Markelle Fultz: a rising star
Markelle Fultz è esattamente all’opposto di quanto abbiamo appena visto in Simmons. Fultz, nonostante un inizio non brillante, diventa subito il miglior giocatore a livello di high school. Decisamente un titolo non di poco conto: 16 punti, 8 rimbalzi e 4 assist di media non sono numeri comuni a questi livelli. Lascia Dematha Catholic High School per firmare con University of Washington nel 2016. Il percorso al college sembra una pura formalità per Fultz, che sin dai primi giorni viene dato come favorito per le scelte più alte del draft NBA. Con Washington, il talento di Fultz brilla in NCAA: 23 punti, 6 assist e 5 rimbalzi di media per partita. Questi numeri gli valgono, a stagione terminata, la certezza di essere tra le prime 3 scelte del draft. Il 23 giugno 2017, con una decisione che appare scontata, i Philadelphia 76ers lo scelgono come prima scelta assoluta.
Il debutto e i problemi
Essere i primi del draft NBA dev’essere qualcosa di indescrivibile, non hai ancora fatto niente ma realizzi il sogno di milioni di bambini, ce l’hai fatta! Ma il destino aveva in serbo ancora qualcosa per Fultz, anche se stavolta non sarebbe stato altrettanto piacevole. Durante la Summer League, torneo prestagionale, Fultz si infortuna alla caviglia e salta la preparazione stagionale. Tornerà in campo in tempo per il debutto, ma un nuovo infortunio lo costringerà a saltare praticamente tutta la sua prima stagione NBA. Ciò nonostante riesce a far registrare il record per il giocatore più giovane a completare una tripla doppia, nonostante abbia giocato appena 14 partite in totale. La nuova stagione si apre con nuovo problema da affontare: stringimento della cassa toracica, con coinvolgimento di nervi e muscoli del collo e delle spalle. Questo nuovo infortunio costringe Fultz a dover modificare la sua meccanica di tiro e complica ulteriormente il suo ritorno sui parquet. Fultz ha giocato la sua ultima partita in NBA il 20 novembre scorso, disputando appena 7 minuti contro Phoenix.
Il destino ha voluto intrecciare queste due storie parallele in uno scambio diretto: Fultz ai Magic, Simmons ai 76ers. Da un lato Jonathon vorrà dimostrarsi all’altezza di una possibile contender per il titolo. Markelle dall’altro vorrà regalarci un’altra storia “alla Derrick Rose” e cambiare il corso, maledetto, della sua carriera NBA.
Luca Pesenti