Ogni volta che accendiamo la televisione delle figure iniziano ad animarsi nello schermo. Tra film, talk show, tv spazzatura e pubblicità, in pochi minuti ci appaiono decine di persone: a volte famose, a volte semplici sconosciuti di cui ignoreremo per sempre nome e cognome. Conosciamo benissimo, invece, l’identità del primo uomo apparso in televisione: William Taynton, ripreso dall’inventore John Logie Baird.
Il 2 ottobre 1925 l’inventore scozzese John Logie Baird chiede a William di partecipare ad un esperimento. Sta per nascere il primo modello di televisione.
Alle origini della televisione
Negli anni Venti del ‘900 il cinema è già diventato un piacevole appuntamento per molti. Nate sul finire del XIX secolo e messe a punto nel 1895 dai fratelli Lumière, le proiezioni cinematografiche permettono di fare esperienza di un’illusione del movimento. I film, infatti, sono composti da fotogrammi, cioè da immagini fotografiche riprese in sequenza.
Molte delle successive innovazioni tecnologiche nel campo della ripresa di immagini in movimento risalgono, però, a studi fatti in precedenza. Uno dei più importanti è quello condotto nel 1883 dall’inventore tedesco Paul Gottlieb Nipkow, che mette a punto il disco di Nipkow. Si tratta di un disco di metallo con fori disposti a spirale: se viene posto davanti ad un soggetto e viene fatto girare ad una velocità regolare, esso consente di ottenere una sorta di scansione dell’immagine e le variazioni di luminosità registrate dai fori si trasformano in impulsi elettrici.
Purtroppo per Nipkow, la sua invenzione non riscuote successo. Ma altri continuano a sperimentare e fra questi c’è John Baird.
Gli esperimenti di John Logie Baird
Dopo vari esperimenti e tentativi, John Baird mette a punto un prototipo di televisione nel suo laboratorio di Linton Crescent, in Inghilterra. Questo apparecchio si basa proprio sul disco di Nipkow.
Il soggetto da riprendere, ben illuminato, si posiziona proprio di fronte al disco, che gira di fronte a degli elementi di solfato di tallio, una sostanza che riesce a convertire il segnale luminoso ricevuto dal soggetto in un impulso elettrico. Quest’ultimo viene trasmesso con onde radio ad un’unità ricevente. Lì un secondo disco (sincronizzato con il primo) gira davanti ad una luce al neon, che modula la sua luminosità in base agli impulsi ricevuti. Ogni foro del disco di Nipkow corrisponde ad una linea di scansione del soggetto ripreso.
La bassa sensibilità delle fotocellule elettriche non consente, però, di riprendere immagini di persone in movimento a causa della mancanza di contrasto. Così, John Logie Baird decide di provare a riprendere la testa di un manichino da ventriloquo. La faccia di “Stooky Bill”, dipinta a colori vivaci, ha sicuramente un contrasto maggiore. E infatti, il 2 ottobre 1925 Baird riesce a catturare la figura di Stooky. Entusiasta, l’inventore scende al piano di sotto del suo laboratorio e chiede al giovane impiegato ventenne William Taynton di sostituire Stooky nelle riprese successive, in un ambiente adeguatamente illuminato. L’esperimento ha successo: le immagini del volto del giovane vengono trasmesse al ricevitore posto nella stanza adiacente al laboratorio. Una scansione verticale di 30 linee grigie sostituisce il volto di William.
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Dalla televisione meccanica al digitale
La televisione di John Logie Baird è nota come meccanica o elettromeccanica, poiché si basa su un dispositivo elettromeccanico (il disco di Nipkow). Baird fonda la Baird Television Development Company Ltd e nel 1928 riesce ad effettuare una trasmissione transatlantica. La televisione meccanica comincia a prendere piede: la stessa BBC utilizza il sistema dell’inventore scozzese. Nel 1936, tuttavia, l’emittente britannica inizia ad alternarlo con il sistema della scansione elettronica. La versatile TV elettronica messa a punto negli Stati Uniti sconfigge l’invenzione di Baird. Nel 1937 la BBC interrompe il contratto con la sua società.
È l’inizio dell’era del tubo catodico. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la televisione si diffonde sempre di più ed entro gli anni ’60/’70 c’è una TV quasi in ogni casa dei paesi sviluppati. Negli anni Duemila il sistema della televisione cambia nuovamente e prevale il modello digitale.
Con il passare dei decenni, la TV si è imposta come principale mezzo di comunicazione e solo l’avvento di Internet, dei social network e degli smartphone ha messo in crisi il suo incontrastato impero.
Rachele Colasanti