Joao è stato ucciso: due guardie di sicurezza bianche, fuori da un supermercato, hanno brutalmente ucciso un uomo di colore, Joao Alberto Silveira Freitas. Infatti, lo hanno ripetutamente preso a pugni in faccia. Questo ha suscitato indignazione in tutto il Brasile. È accaduto giovedì 20 novembre, data del Black Consciousness Day.
Joao è stato ucciso: cos’è accaduto
Joao Alberto Silveira Freitas è stato ucciso giovedì sera, il 20 novembre. Un video girato da un testimone mostra le guardie di sicurezza che tengono ferma la vittima, e cominciano a colpire Joao Alberto con violenza alla faccia. In altre immagini si vedono i servizi d’emergenza che eseguono un massaggio cardiaco all’uomo disteso davanti all’ingresso del supermercato – un Carrefour, nella città meridionale di Porto Allegre – morto.
Un amico della vittima che ha assistito al pestaggio ha detto al portale G1 che Silveira Freitas ha più volte gridato “che non riusciva a respirare”. Ancora una volta: I can’t breathe.
Secondo la polizia militare, la vittima avrebbe minacciato un dipendente del supermercato che ha chiamato le guardie di sicurezza. Di qui, come si è arrivati alla sua morte? E proprio il 20 novembre, giorno in cui si celebra la giornata della Coscienza Nera, in Brasile. Una data simbolo della lotta per la libertà e per i diritti dei neri.
I due aggressori sono stati arrestati. L’ufficiale militare, Giovani Gaspar da Silva, 24 anni, si trova ora in una prigione militare, e Magno Braz Borges, 30 anni, in una struttura della polizia civile. Oltretutto, il poliziotto militare – che lavora per una società di sicurezza privata – quel giorno era fuori servizio.
Joao è stato ucciso: scoppiano le proteste
Un omicidio, quello di Joao Alberto, che riporta alla mente le immagini della morte di George Floyd, ucciso lo scorso maggio da un poliziotto bianco negli USA.
Questo ennesimo omicidio scatena una profonda rabbia antirazzista e di protesta. Come dimostrano le proteste insorte in Brasile: vi mostro di seguito il video.
“La richiesta della popolazione nera è urgente. La disumanizzazione dei neri in Brasile è evidente, per questo dobbiamo uscire in strada, per dare visibilità alle nostre lotte”,
ha detto Alexandra Tulani, 38 anni.
Nella capitale di San Paolo, centinaia di persone si sono radunate fuori dal Museo di San Paolo, da dove hanno marciato verso uno dei negozi Carrefour. E mentre marciavano per le strade di San Paolo, i manifestanti tenevano cartelli con la scritta “Giustizia per Joao Alberto” o “Carrefour ha le mani sporche di sangue nero”. A Rio de Janeiro, centinaia di persone hanno fatto irruzione in un supermercato Carrefour nel quartiere Barra al grido di “killer” e “i razzisti non passeranno”.
Vidas Negras Importam, Black Lives Matter.
Lo slogan “La carne più economica sul mercato è nera”, invece, viene da una canzone di Elza Soares – una delle sambiste più rispettate del Brasile. Questo slogan ha inondato i social network ed è diventato lo slogan delle proteste di questo venerdì.
Ricardo Fernandez, membro di un collettivo per i diritti dei neri afferma:
“essere neri in brasile significa che ti hanno rubata la tua umanità; ti hanno rubato tutti i diritti; non hai l’opportunità di vivere in pace; hai il sistema di sicurezza progettato per averti come accusato, anche quando sei una vittima. Sei il bersaglio di ogni proiettile che circola in questa città. Non ci sono vittime collaterali quando muore un nero.”
Le risposte del governo: il razzismo non esiste
Il governo, attraverso il suo vicepresidente Hamilton Mourao, ha negato che si sia trattato di un caso di razzismo e ha dichiarato che la discriminazione razziale “non esiste” in Brasile, anzi è qualcosa che vogliono importare.
Tuttavia, tale dichiarazione ha incontrato parecchie ostilità. Infatti, diversi uomini politici hanno condannato il gesto.
“Il razzismo non solo esiste, ma uccide. Un governo che nega i mali strutturali della nostra società la spinge nell’abisso,”
ha affermato il deputato federale Alessandro Molon.
Ancora, l’esponente di centro-destra Eduardo Leite, governatore dello stato del Rio Grande do Sul – di cui Porto Alegre è il capoluogo di regione – ha dichiarato
“Ci troviamo di fronte a scene di estrema violenza che lasciano tutti indignati per l’eccesso di violenza, che ha portato alla morte di un cittadino nero in un supermercato”,
E il leader del Senato Davi Alcolumbre ha sottolineato che il brutale omicidio
“dimostra la necessità di combattere contro il terribile razzismo strutturale che corrode la società.”
Il gruppo Carrefour si scusa
La filiale brasiliana del gruppo Carrefour è amareggiata per la morte brutale di Joao Alberto Silveira Freitas e ha dichiarato che avrebbe preso “le misure appropriate per ritenere responsabili coloro che sono coinvolti in questo procedimento penale”.
Alexandre Bompard, CEO di Carrefour, ha aggiunto che
“I miei valori e quelli di Carrefour non sono in linea con il razzismo e la violenza. Chiederò una revisione completa delle azioni di formazione per dipendenti e subappaltatori, in termini di sicurezza, rispetto per la diversità, rispetto e rifiuto dell’intolleranza”.
Bisogna combattere, combattere, combattere.
Giulia Chiapperini