Jo Cox, deputata laburista, è morta dopo essere stata aggredita da un uomo mentre si recava ad un comizio contro il referendum sulla Brexit.
L’attacco è stato particolarmente violento: dopo averla accoltellata, il suo assassino le ha rivolto contro una pistola, ferendola ancora.
Jo Cox, che era una militante dei diritti umani ed ex dirigente di Oxfam (una delle maggiori organizzazioni non governative), ha da sempre mostrato una grande sensibilità nei confronti della guerra in Siria, sostenendo anche l’accoglienza dei profughi nel suo Paese. La deputata era apertamente sfavorevole all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, per questo si era attivata per sostenere una campagna contro la Brexit.
Sembra che siano proprio questi orientamenti politici ad aver provocato la reazione violenta del killer, il cinquantaduenne Thomas Mair; l’uomo sembra essere affetto da disturbi mentali i quali potrebbero aver compromesso le sue capacità intellettive. Solo così si può, forse, comprendere il terribile atto da lui compiuto.
Secondo i testimoni risulta che, durante l’aggressione, Mair abbia gridato “Britain First“, parole che devono ancora essere confermate dalle indagini.
Nel frattempo le supposizioni si fanno strada: quale significato si può attribuire a questo grido? “Britain First” è un richiamo all’omonimo partito di estrema destra o esprime semplicemente un “prima noi”?
Jayda Fransen, esponente di “Britain First”, ha affermato di essere rimasta scioccata dall’accaduto, specificando anche l’estraneità del suo movimento riguardo all’omicidio di Jo Cox.
Nonostante le dinamiche esatte dell’accaduto siano ancora da chiarire, il movente che ha portato Mair all’omicidio sembra evidente: il disprezzo e il rifiuto reso radicale e violento da linea di pensiero apparentemente legata ad una corrente neonazista.
Dalle indagini finora svolte risulta che Thomas Mair sia un sostenitore di National Alliance, la maggiore organizzazione neonazista degli Stati Uniti.
Le dichiarazioni di questa organizzazione sono sconcertanti e rievocano l’ombra di un’ideologia che ha causato milioni di morti, non solo in Europa, ma in tutto il mondo.
Per National Alliance la razza ariana deve primeggiare secondo la sua natura, evitando le “contaminazioni” con coloro non vi appartengono:
“We must have new societies throughout the White world that are based on Aryan values and are compatible with the Aryan nature. We do not need to homogenize the White world: there will be room for Germanic societies, Celtic societies, Latin societies, Slavic societies, Baltic societies, and so on, each with its own roots, traditions, and language. What we must have, however, is a thorough rooting out of Semitic and other non-Aryan values and customs everywhere“.
L’omicidio di Jo Cox dimostra ancora una volta quanto sia pericolosa la non-tolleranza, quanto sia facile che una semplice idea degeneri e si tramuti in un atto violento e crudele.
Una semplice affermazione quale “ci siamo prima noi” è un chiaro indice di un pensiero incline alla disuguaglianza, alla discriminazione, alla non accettazione di colui che è diverso.
Nonostante le mille dichiarazioni e leggi sull’uguaglianza, sul rispetto e sulla tolleranza, ancora oggi, nel 2016, le persone muoiono a causa del loro credo religioso, a causa del loro orientamento sessuale, a causa delle loro idee politiche.