Jingle Bells è senza dubbio una delle più celebri canzoni tutti i tempi. Un curioso aspetto riguarda il motivetto: la canzone è stata infatti la prima ad essere cantata nello spazio.
Le origini di Jingle Bells
Jingle Bells ha una lunga storia alle sue spalle. Il brano divenne famoso nel 1859, quando il titolo cambiò da One Horse Open Sleigh a Jingle Bells. Nel corso del tempo sono tanti gli artisti che hanno cantato o hanno rivisitato Jingle Bells. Tra i più illustri ci sono Louis Armstrong, i Beatles, Frank Sinatra, Luciano Pavarotti, John Lennon, Michael Bublé, Mario Biondi, Mariah Carey. Una delle rivisitazioni più celebri è la “Jingle Bell Rock” di Bobby Helms, del 1957, diventata un classico del Natale.
L’origine della canzone non è chiara. L’opinione più accreditata sostiene che fu James Lord Pierpont a comporre la melodia più di 160 anni fa. James fu cantautore e organista americano, dal carattere ribelle e avventuroso. Tutt’ora è affissa una targa commemorativa a Medfort, in Massachusetts, più precisamente in High Street 19, luogo natale della celebre canzone. Nell’autunno del 1857 fu pubblicata con il titolo One Horse Open Sleigh.
Un contesto lontano dal natale
In realtà, però, la canzone non ha molto a che fare con il Natale. Cantandola, si celebrava infatti il giorno del Ringraziamento. Secondo la Medford Historical Society, il testo si ispirava alle popolari corse delle slitte che si svolgevano sulle rive del Mystic River, durante il XIX secolo. Rappresenta quindi un inno alla spensieratezza e all’allegria e veniva intonato in divertenti cori durante i festeggiamenti che si svolgevano nelle taverne della cittadina.
Il concerto “spaziale”
“Abbiamo appena avvistato un oggetto volante in orbita intorno alla Terra, che sembra essere in procinto di rientrare […] è formato da un modulo di comando con davanti otto moduli più piccoli, e il pilota è vestito di rosso”
Queste le parole registrate dal centro di controllo seguite dal ritornello natalizio intonato dai due astronauti. Questo fatto memorabile avvenne il 16 dicembre dell’anno 1965 in un contesto piuttosto curioso e divertente. I due, infatti, presero parte ad uno scherzo difficile da dimenticare. Finsero di aver avvistato un UFO, scatenando lo stupore di chi li ascoltava dalla Terra. Di seguito presero a cantare in maniera goliardica, sulle note di un campanellino e una piccola armonica.
Si tratta sicuramente del primo strumento suonato nello spazio. Il filo con i campanellini è ora esposto allo Smithsonian Air and Space Museum in Virginia. I campanellini tintinnanti, citati nel ritornello, sarebbero proprio quelli con che adornavano i cavalli, il cui ritmo trottante caratterizza anche l’andamento della canzone. Un concerto “spaziale”, insomma.
I protagonisti di questo spettacolo furono “Wally” Schirra Jr. e Thomas P. Stafford, che erano a bordo della navicella Gemini 6. I due avevano appena compiuto il primo rendez-vous con una altra navicella. La Gemini 6 si era infatti appena attaccata alla Gemini 7, un’altra navicella.
In seguito, nel 1967, Stafford e Schirra donaronogli strumenti “spaziali” al National Air and Space Museum di Washington.
Un sorprendente retroscena che rende Jingle Bells la canzone più iconica del Natale.