Durante la notte di Domenica 25 Febbraio le forze militari israeliane hanno proceduto ad effettuare un attacco avente come obiettivo il gruppo di Jihad islamica palestinese. Israele ha colpito contemporaneamente sui territori della Striscia di Gaza e a Damasco, in Siria.
Questi raid non sono altro che il terzo atto di un susseguirsi di attacchi e ritorsioni che hanno coinvolto i militari israeliani e le milizie della jihad islamica palestinese
L’evento da cui tutto si origina sarebbe quello dell’uccisione di un palestinese avvenuta sul confine tra Israele e la Striscia di Gaza. Secondo quanto affermato dai militari israeliani l’uomo è stato fermato nel tentativo di collocare una bomba sul posto. Sul web è circolato un video in cui si vede un mezzo dell’esercito israeliano rimuovere il corpo dell’uomo mentre i soldati sparano ai suoi compagni che cercano di recuperarlo.
L’annunciata risposta delle forze della Jihad islamica palestinese si è concretizzata nel lancio di una ventina di razzi contro Israele
Il doppio raid israeliano, quindi, sarebbe la risposta a questo attacco partito dalla Striscia di Gaza. Le forze militari israeliane, in modo inusuale, hanno confermato l’operazione e hanno affermato di aver avuto come obiettivo, sia in Siria che nei territori di Gaza, dei bunker sotterranei utilizzati come magazzini per materiali necessari alla costruzione di razzi e come palestre di allenamento.
L’osservatorio siriano per i diritti umani, ONG con sede in Inghilterra, ha affermato che, oltre alla morte dei due militanti della Jihad islamica palestinese dichiarata da Israele, l’attacco di Damasco ha provocato quella di quattro persone appartenenti a una milizia filo-iraniana. Il raid sulla Striscia di Gaza, invece, secondo il ministro della salute, ha portato al ferimento di quattro palestinesi.
Il gruppo di Jihad islamica palestinese è indipendente da Hamas, sebbene persegua un simile obbiettivo: la modifica degli attuali confini degli Stati di Palestina e di Israele
I due gruppi differiscono principalmente per il fatto che il secondo detiene posizioni istituzionali e porta avanti la battaglia per il popolo palestinese anche a livello diplomatico.
La cellula palestinese della Jihad islamica, nata come ramo distaccato della Jihad egiziana, fu fondata da Fathi Shaqaqi nei territori della Striscia di Gaza sul finire degli anni settanta
Il fondatore è considerato uno degli ideatori del sistema degli attentati suicidi. Dopo aver vissuto per un periodo anche a Damasco e aver condotto il gruppo militare per oltre 20 anni, Fathi Shaqaqi, fu ucciso a Malta. Gli autori e i mandanti della sua uccisione rimangono ancora ignoti.
Pare che la cellula riceva finanziamenti da Hezbollah, partito libanese a maggioranza sciita. Sicuramente le sue radici ideologiche affondano nel panorama culturale dell’Iran dell’Ayatollah Khomeyni.
La base operativa principale dell’unità di Jihad islamica palestinese è a Damasco, dove vive l’attuale segretario generale. Il gruppo possiede un quartier generale anche nei territori della Striscia di Gaza dove si concentrano la maggior parte delle sue operazioni.
L’ala militare della Jihad islamica, in merito al doppio raid di Israele, ha già fatto sapere che non intende ignorare l’accaduto e che le morti dei due miliziani verranno vendicate.
Silvia Andreozzi