Jee Young Lee e l’incantevole mondo in una stanza

Jee Young Lee

Jee Young Lee: avete presente quel famoso “cielo in una stanza”? Lee può proporvelo in numerose varianti, e ognuna di queste è così magica da lasciare senza fiato.

Jee Young Lee (Seoul, 1983) è una giovane artista e fotografa la quale, costretta in uno studio minuscolo di tre metri per sei, ha deciso un bel giorno di esplorare il mondo che aveva dentro e di adattarlo a quello spazio minuscolo. Un modo di scappare via, senza scappare del tutto. Rinnovare senza stravolgere e, per questo, cambiare.

Attraverso la costruzione di vere e proprie scenografie e giochi di prospettiva, Jee Young Lee ci apre le porte a quello che è il suo modo di vivere il mondo, l’indagine della sua mente e l’espressione della creatività.

Jee Young Lee
Maiden Voyage
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Tutto questo -e qui viene avviene la vera magia-, senza manipolazioni e post-produzioni digitali: tutto quello che vedete è fatto a mano e messo in scena grazie a mesi e mesi di progettazione e costruzione.

Infatti Lee costruisce a mano ogni oggetto della scenografia che mette in sesto nel suo piccolo studio e ogni singola decorazione viene dipinta a mano. Dopodiché imposta il tutto solo per una singola fotografia, che è quella che imprime per sempre l’atto fantastico della scoperta.

In quanti hanno sempre pensato che la propria stanzetta fosse il proprio rifugio? L’Isola perfetta, dove trovare sempre conforto. Il luogo dove immaginare dialoghi, incontri e avventure, ché basta un pizzico di fantasia e di creatività per immaginare luoghi incantati proprio sotto il proprio letto.

This Is Not Enough
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In questa maniera Jee Young Lee ha lo stesso infantile, incantevole approccio: il suo studio di lavoro viene periodicamente trasformato per dare espressione a un sentire interiore, per raccontare un ricordo o per rivivere un sentimento.

Birthday
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Per una propria esigenza personale Lee riesce a mettere in piedi qualcosa degna di un palco teatrale, dove viene messa in scena la sua vita. In ogni foto lei è sempre presente, ma non si vede mai in viso, questo perché lei ha il bisogno di comunicare chi è veramente, dunque evitando qualsiasi riconoscimento estetico. Non è importante come sembro da fuori, ma come sono da dentro e te lo faccio vedere così; non è la mia faccia a dirti chi sono, piuttosto quello che sento.

Fate un esercizio di vita e visitate le sue camere, scoprite i paesaggi interiori e le grandi avventure dei pensieri, proprio come riesce a suggerirci, in questa maniera curata, eccentrica e piena di vita, questa giovane artista di Seoul.

Gea Di Bella

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