La Jail Time Records è un’etichetta discografica no-profit, risultato di un progetto musicale avviato nel 2018 in Cameroon, all’interno della prigione centrale di Douala.
La Jail Time Records ha dato vita, a partire dal 2018, al primo studio di registrazione permanente all’interno di una prigione africana. Dalla sua fondazione, ha garantito a decine di artisti, ex-carcerati o ancora detenuti, la possibilità di esprimere ed affinare il proprio talento creativo. Negli anni, la Jail Time è così divenuta un collettivo di musicisti, produttori musicali e cinematografici, che ha rilasciato centinaia di demo, tracce complete e video musicali.
Il progetto si pone come obbiettivo la scoperta e la promozione di talenti. Contemporaneamente, promuove l’integrazione sociale e un cambiamento della percezione che la società tende ad avere nei confronti delle carceri. È un modo per dare voce a coloro che, tra le mura di una delle prigioni più dure del Cameroon, sono avvolti dall’ombra e dal silenzio. Per le persone che attraversano, o hanno attraversato, l’inferno della detenzione, la musica diviene un mezzo per continuare a resistere. La ragione per andare avanti e credere di poter guadagnarsi una seconda possibilità nella vita.
La nascita del progetto
Ad avviare il progetto è stata l’artista e film-maker Dione Roach, dopo aver vissuto in Cameroon, tra il 2017 e il 2018. Lavorando per l’ONG italiana, Centro Orientamento Educativo, Dione ha, infatti, avuto modo di visitare più volte la prigione ed avviare workshops creativi. In questo modo è venuta in contatto con i talentuosi rappers e musicisti detenuti a Douala. Da qui, l’idea di uno studio di registrazione.
Per realizzare il progetto, Roach ha richiesto e ottenuto un finanziamento dal Centro Orientamento Educativo. In poco tempo è nata la Jail Time Records, e il primo studio di registrazione all’interno di una prigione africana è divenuto realtà. Nel 2019, Steve Happi – cantante, rapper, ingegnere del suono e produttore- è entrato a far parte dell’organizzazione. Grazie anche alla sua collaborazione, la Jail Time ha in pochi anni registrato centinaia di brani, dall’hip-hop, all’afrobeat, al gospel, afro-house, trap e tanto altro.
Il progetto ha dato la possibilità a decine di artisti di coltivare le proprie inclinazioni creative, di dar voce alle sofferenze vissute e costruirsi una possibile carriera futura. Forse, anche di modificare la narrativa che avvolge la vita nella prigioni.
Jail Time Vol.1
Nel corso degli anni, la Jail Time ha tendenzialmente prodotto video musicali. Tuttavia, il 30 novembre 2022, ha finalmente rilasciato il primo album, “Jail Time Volume 1”. Il cd contiene 24 tracce registrate dai componenti del collettivo, spaziando tra diversi generi musicali – rap, afro-beat, afro-trap, drill, ecc.-. L’album era stato anticipato dal rilascio del singolo “Show me the way”, una ballata afrobeat cantata da Jeje, la prima artista donna detenuta a entrare a far parte della Jail Time Records.
Le tracce viaggiano attraverso le lingue parlate in Cameroon: francese, inglese, douala, fulbè, bamoun, bassa, sango. Esplorano l’ampio spettro di esperienze e questioni che riguardano la vita in carcere. Frustrazione, dolore, amore, senso di colpa, speranza, critiche sociali e politiche: filo conduttore comune è la forza della musica, la quale, con il suo potere, consente di redimersi e resistere.
Nell’album si alternano intermezzi composti da registrazioni dei suoni della prigione, testimonianze degli artisti e conversazioni telefoniche tra i detenuti e i propri familiari. Sulla scia dei suoni e delle parole, attraverso un’esperienza che travalica il mondo della musica, porta così ad immergersi nell’universo della vita carceraria.
Eva Moriconi