Appena commettiamo un’infrazione sulla strada, tra le conseguenze, oltre alle multe in genere piuttosto salate, ci viene alleggerita dai punti la patente.
Dal primo luglio del 2003, data in cui venne introdotta in Italia la patente a punti, ad oggi, sono più di 20.000 gli italiani che sono rimasti a secco, non di benzina bensì di punti.
In termini percentuali la regione con il rapporto più alto tra il numero totale dei patentati e il numero di quelli che hanno esaurito i loro 20 punti, è il Friuli Venezia Giulia. Se si guarda diversamente in termini assoluti, fa da sovrana la Lombardia, con ben 3.991 persone abilitate alla guida rimaste con zero punti sulla patente, superando la Campania che ne ha 2.195. La provincia prima in classifica invece è Napoli, con 1.560 automobilisti a zero.
Inoltre i sondaggi danno la possibilità alle donne al volante di riscattarsi dai mille pregiudizi: le differenze si riscontrano non soltanto in ambito territoriale, ma anche in base al sesso le cose cambiano; gli automobilisti di sesso maschile che hanno finito i punti sono molto di più in confronto alle automobiliste donne. Inoltre secondo la norma, se si ha una buona condotta in auto, si possono raggiungere fino a 30 punti sulla patente, e ad aver toccato questo credito massimo sono state ben il 57,80 % delle donne, dunque più degli uomini.
Quasi tutte le compagnie assicurative di auto e moto in Italia prevedono un sistema di tariffazione basato sul merito che si chiama Bonus Malus, ed il numero di incidenti relativi a ogni anno e la loro tipologia incide sul prezzo finale della polizza, ed oltre alle ovvie ragioni di sicurezza, va sicuramente a nostro vantaggio evitare sinistri per rientrare nelle classi di merito più alte. La perdita di punti della patente non è affatto un buon segno, in quanto è indicatore del fatto che in Italia in effetti, spesso in auto si hanno comportamenti scorretti.
Roberta Rosaci