Recenti accertamenti Istat hanno rilevato un tasso in crescita di depressi sul territorio italiano. Sono 2,8 milioni gli italiani depressi. La malattia è in aumento tra gli anziani.
Oltre 2,8 milioni di persone in Italia sono state colpite dalla depressione: nel 5,4% dei casi si tratta di adolescenti.
L‘Italia è uno dei paesi Ue con meno depressi, ma tra gli over 65 il valore italiano raddoppia rispetto alla media. Ad essere maggiormente colpiti dalla depressione sono le donne e chi non lavora. L’8,9% dei disoccupati e il 10,8% degli inattivi rispetto al 3,5% degli occupati sostiene di avere ansia e depressione.
Mencacci: “dati Istat fotografano situazione preoccupante”
Secondo Claudio Mencacci, psichiatra e past president della Società italiana di psichiatria (Sip), è l’isolamento sociale la principale causa del preoccupante aumento dei depressi in Italia.
Il disturbo, infatti, colpisce sempre più anziani; i quali si sentono isolati, soli e dimenticati. Gli impegni giornalieri tengono sempre più lontani i membri della famiglia e nelle grandi città è difficile instaurare rapporti interpersonali. “Al contrario, le relazioni sociali contribuiscono a mantenere viva l’attività cerebrale“.
Secondo l’esperto, l’isolamento è la chiave anche per i disturbi che colpiscono i disoccupati, gli inoccupati e le persone con un basso livello d’istruzione. Questi soggetti, in modo diversi, vengono isolati dal mondo. Inoltre, il rischio di ghettizzazione è più elevato. Quest’ultimo fenomeno porta alla depressione.
170 mila bambini con disturbi intellettivi nelle scuole
I dati rilevati sulle scuole dal Ministero dell’Istruzione (Miur), afferma l’Istat nel report ”La salute mentale nelle varie fasi della vita, anni 2015-2017”, mostrano un costante incremento degli alunni con disabilità all’interno delle scuole italiane (2 su 3).
Negli anni 2016-2017, su 100 alunni con sostegno, evidenzia l’Istat, l’8,8% ha disabilità sensoriali, l’11,6% ha disabilità motorie e il 19,4% ha disturbi del linguaggio. La parte restante, nonché la più elevata, è costituita dalle disabilità intellettive (disturbi del comportamento, disturbo evolutivo globale dello sviluppo psicologico, disturbi affettivi relazionali, disabilità intellettiva).
Per quanto riguarda l’aumento dei disturbi intellettivi, secondo Mencacci, la costante crescita dei casi è da attribuire al miglioramento delle tecniche diagnostiche.
Tuttavia, specifica l’esperto, i sempre più presenti casi di disturbi comportamentali tra bambini e ragazzi sono da attribuire all’uso eccessivo delle tecnologie moderne.
Luiza Gales