Gli italiani di nuovo con le valigie in mano: tutti alla ricerca di un futuro più roseo e redditizio.
Gli italiani hanno una storia migratoria piuttosto lunga: dal 1800 ad oggi si sono verificati vari flussi migratori, più o meno forti, che hanno portato al crearsi di intere comunità italiane in vari Paesi in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Argentina, dall’Australia ai Paesi Bassi.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale e dell’immediata crisi post-bellica, l’emigrazione calò notevolmente e per qualche decennio la situazione si mantenne stabile anche grazie al boom economico avvenuto tra gli anni sessanta e settanta. Proprio durante la fine del XX secolo l’Italia si è ritrovata ad essere Paese di immigrazione, accogliendo ogni anno migliaia di immigrati provenienti soprattutto dal Nord Africa e dall’Est Europa.
Ma con l’inizio del nuovo secolo e la profonda recessione economica iniziata nel 2008, gli italiani si sono nuovamente rimessi in viaggio per cercare la loro fortuna in Paesi più “meritocratici”.
Sembra infatti che una delle maggiori le cause di questo nuovo esodo sia il malcontento generale e il senso di frustrazione davanti ad un lavoro spesso sottopagato in cui fa carriera solo chi è furbo e non chi è bravo. Che sia nel pubblico o nel privato, gli italiani avvertono una generale ingiustizia che spesso accompagna la loro carriera.
Benché l’economia italiana non abbia mai raggiunto le vette sfiorate da altri Paesi come la Germania, l’Inghilterra o gli Usa, nemmeno negli anni più proficui, all’inizio del 2000 vi era un diffuso benessere tra la popolazione; benessere che assicurò a molti uno stila di vita agiato anche negli anni più duri. Ma, per chi già allora non possedeva molto, la crisi ha stroncato ogni speranza di una vita “economicamente tranquilla”, condannando tali persone alla precarietà e allo sconforto.
Secondo le statistiche, più passano gli anni e più il numero degli emigrati aumenta: nel 2014 i residenti all’estero di nazionalità italiana hanno subito un aumento di oltre 150.000 unità.
Questa escalation progressiva ha portato ad oltre quattro milioni e mezzo di residenti all’estero, numero sempre più vicino ai cinque milioni di immigrati residenti in Italia.