L’Italia tra i membri non permanenti dell’Onu.
Due settimane fa l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dell’Onu ha eletto 5 dei 10 membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza.
Da Gennaio, per tutto il 2017 l’Italia farà parte dei rappresentanti del gruppo regionale dei paesi dell’Europa occidentale e altri paesi e occuperà uno dei seggi che negli anni passati erano occupati da Spagna e Nuova Zelanda.
Nel 2018, l’Italia dovrà lasciare il seggio ai Paesi Bassi, con la quale, dopo cinque scrutini, si era trovata a pari merito.
Viste le candidature più che valide, il consiglio non se la è sentita di scegliere un paese a discapito dell’altro. Da qui la scelta di dividere il mandato di due anni tra i due paesi, i quali presenzieranno all’interno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite rispettivamente nel 2017 per l‘Italia e nel 2018 per i Paesi Bassi.
L’ultimo episodio simile risale agli anni sessanta.
A favore di questa scelta ha sicuramente giocato la decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea. Decisione avvenuta solo cinque giorni prima dell’elezione in Assemblea Generale.
Il nuovo incarico dell’Italia all’interno dell’Assemblea Generale, è un ruolo di grande spessore e importanza.
Ogni giorno, anche nei weekend, vengono tenute una media di due riunioni al giorno. I temi trattati sono importanti e molto delicati. Questo comporta l’impiego di risorse e personale.
Per tutti i paesi membri dell’Organizzazione si tratta di un incarico oneroso e difficile da sostenere e gestire.
Per i membri non permanenti questo incarico potrebbe essere più facilmente sostenibile, visto i tempi ridotti ad un solo anno.
Nelle prossime elezioni che si terranno a giugno del 2018, riguardanti il mandato 2019/2020 i due seggi saranno contesi tra Germania, Belgio e Israele, mentre per il 2021/2022 i contendenti saranno la Norvegia, l’Irlanda e il Canada.
Per quanto riguarda il gruppo Asia, è prevalsa la preferenza nei confronti del Kazakistan a discapito della Thailandia. Eletto per la prima volta, il Kazakistan prenderà il posto della Malesia.