Onore al Duce, Semper fidelis.
Credere, obbedire e soprattutto combattere per la nostra patria.
Testimonianza dell’assurdità del ventennio fascista? Purtroppo no. Sono parole recenti, scritte su Facebook proprio quest’anno, proprio questo mese. Opera di un fanatico solitario? Purtroppo no.
La triste verità è che in Italia il fascismo non è mai stato debellato. Anzi, si rinnova continuamente: i fascisti di oggi sono ragazzi o uomini di mezza età che sono nati a repubblica già instaurata. Per loro Benito Mussolini è solo un nome letto sui libri di scuola e, per qualche inspiegabile motivo, è diventato un idolo.
È sufficiente cercare fascismo o Mussolini su Facebook per capire l’entità del fenomeno: “Tutto il bene che Benito Mussolini ha fatto per l’Italia e la Sicilia”, “Onore al Duce, viva il Duce – Benito Mussolini – Nati Fascisti”. Sono solo due delle pagine con i nomi più significativi.
“Il fascismo ha compiuto anche tante buone azioni, come la bonifica delle paludi; ha introdotto le pensioni e ha reso l’Italia una grande nazione”. Ecco alcune delle giustificazioni più comuni per dichiararsi fascista. La motivazione reale è però un’altra: il razzismo. In un periodo caratterizzato da imponenti flussi migratori e da incertezze politiche, le destre stanno acquistando sempre più elettori, come se l’odio per lo straniero fosse la soluzione ad ogni problema.
Il programma di Casapound lo esplicita in modo chiaro. “L’infernale meccanismo immigratorio di massa è uno dei principali vettori di sradicamento e impoverimento sociale, culturale ed esistenziale a danno di tutte le popolazioni coinvolte, siano esse ospiti o ospitanti…”
Ancora più sconcertante è l’esistenza di un vero e proprio partito politico dal nome “Movimento Fascismo e libertà”. È chiaro che l’Italia non è ancora riuscita a superare il suo passato e che molti Italiani non conoscano bene la storia. Spiegare a queste persone perché l’ideologia fascista è completamente anti democratica e sbagliata sarebbe però inutile. Migliaia di uomini l’hanno spiegato sacrificando la loro stessa vita: aggiungere altre parole sarebbe uno spreco di tempo.
Ma perché lo Stato permette una tale apologia del Fascismo? La risposta è semplice: democrazia. La Legge Scelba (n.345/1952) e Legge Mancino (n.205/1993) proibiscono comportamenti fascisti, punendo “chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.” In questo modo non era rispettato l’articolo 21 della Costituzione Italiana, che garantisce la libertà di manifestare il proprio pensiero.
Per rispettare questo inviolabile diritto la Seconda sezione della Cassazione penale del 6 giugno 1977 afferma che “la Costituzione della Repubblica, mentre vieta in modo assoluto la riorganizzazione del disciolto partito fascista, non pone invece alcun limite di manifestare il proprio pensiero, neppure quando la manifestazione abbia per oggetto persone, fatti e disegni politici del fascismo. Pertanto per costituire reato, l’apologia del fascismo deve consistere in un’esaltazione tale da poter portare alla riorganizzazione del partito fascista“.
Inutile aggiungere che questa libertà era totalmente assente durante il fascismo: chi osava contraddire il regime veniva piegato con la forza. La democrazia invece ha sostituito la violenza con la tutela assoluta della libertà, rendendo cittadini i sudditi. Ricordando ciò non si può che condannare l’ideologia fascista e tutto quello che ha rappresentato.
Camilla Gaggero