Arrivano dati incoraggianti sul fronte del lavoro in Italia. Secondo l’Istat a giugno il tasso di disoccupazione è sceso al 9,7%, ai minimi dal 2012, facendo registrare il quarto calo mensile consecutivo. Rispetto a maggio, la riduzione è dello 0,1%.
NUMERI DA RECORD
Il tasso complessivo di occupazione per i lavoratori tra 15 e 64 anni raggiunge invece il 59,2%, toccando il record assoluto dall’inizio delle serie statistiche, nel 1977. Un dato importante, che però rimane ben al di sotto della media europea. Crescono soprattutto i lavoratori dipendenti, sia a termine che permanenti, mentre calano gli indipendenti.
DATI CONTRADDITTORI
Se si analizza la situazione più in profondità, emergono tuttavia ancora alcuni elementi di contraddizione. L’istituto di statistica parla infatti di un’occupazione sostanzialmente stabile, la cui crescita è rallentata rispetto ai primi mesi dell’anno. In realtà però, a giugno si è registrata una flessione di seimila unità, con una diminuzione dei lavoratori uomini, compensata solo in parte dall’aumento delle lavoratrici. In discesa il tasso degli inattivi, che registra un -0,1%, attestandosi al 34,3% per il quinto mese consecutivo.
MIGLIORA LA SITUAZIONE DEI GIOVANI
Dati incoraggianti arrivano invece per la fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni. La disoccupazione giovanile è scesa infatti al 28,1%, con un calo percentuale di un punto e mezzo rispetto a maggio, facendo registrare il migliore risultato da aprile 2011. Tra i ragazzi però, aumenta in misura significativa il numero di chi un lavoro nemmeno lo cerca.
PIU’ OCCUPATI DI UN ANNO FA
Su base annua, l’occupazione risulta in crescita dello 0,5% (con un incremento di 115 mila unità). L’espansione riguarda sia i 15-24enni che, soprattutto, gli ultracinquantenni, mentre le fasce centrali di età risultano in calo. Numeri accolti con soddisfazione dal governo, in particolare dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio, ma che sono ancora lontani dai livelli dell’Eurozona, dove a giugno la disoccupazione si è ridotta al 7,5%, toccando i minimi da luglio 2008.
DINO CARDARELLI