Ottenere la cittadinanza italiana tra burocrazia, leggi incompiute e diritti negati.
I dati Eurostat segnano l’Italia come la prima nazione europea per concessione di cittadinanza. Nel 2015 l’Italia ha concesso la cittadinanza a ben 178.035 stranieri. L’11% sono migranti provenienti da altri paesi europei (come la Romania), mentre il restante 89% proviene da paesi extra europei (Filippine, Marocco, India, ecc).
Il nostro Paese ha un altro primato sulla concessione della nazionalità italiana, in quanto è quello che più ha concesso, sempre nel 2015, il più alto numero di cittadinanze a marocchini (37.7%), albanesi (72.6%), romeni (50.7%). Seguono poi i cittadini del Bangladesh (51,6%), filippini (28,9%), senegalesi (42,8%), ghanesi (38,6%), serbi (30,2%) e gli egiziani (56,7%).
Benché questi numeri possano far credere che l’iter per ottenere la cittadinanza italiana sia semplice e veloce, la realtà dei fatti è un poco differente. Secondo la legge n. 362 del 28 Aprile 1994 – art. 3, lo straniero che ha tutti i requisiti necessari all’ottenimento della cittadinanza, dovrà attendere fino ad un massimo di 730 giorni prima che la sua richiesta venga accettata e diventi cittadino italiano a tutti gli effetti. I tempi di attesa, però, sono spesso e volentieri molto più lunghi. Molti aspettano anche quattro o cinque anni prima di ricevere una risposta.
Anche i requisiti richiesti sono assai restrittivi: un individuo nato in Italia può chiedere la cittadinanza solo se è stato residente legalmente, senza interruzioni, fino al compimento della maggiore e età.
Nel 2015, la Camera, ha approvato una legge volta a rendere la cittadinanza una meta più accessibile a tutti i ragazzi, figli di migranti, nati in Italia o giunti nel nostro Paese da piccoli. La norma prevede anche lo ius culturae, secondo il quale il minore straniero regolarmente residente sul territorio e che abbia completato uno o più i cicli scolastici, per una durata di almeno cinque anni, ha il diritto ad ottenere la cittadinanza.
Tale legge è però ferma da oltre un anno, in attesa di essere approvata anche dal Senato. La campagna “L’Italia sono anch’io” ha promosso, lo scorso febbraio a Roma, il Carnevale della Cittadinanza, una manifestazione di protesta contro tale mancanza.
Quando la legge entrerà in vigore, permetterà ad oltre un milione di stranieri di diventare cittadini italiani.
Radavoiu Stefania Ema