Esistono i paradisi terrestri, i paradisi fiscali e il paradiso che metaforicamente tutti immaginiamo esserci dopo la nostra dipartita. Ma l’Italia rischia di diventare, come fa notare il procuratore generale di Bologna, Ignazio De Francisci, un “paradiso penale”.
Nella sua preziosa relazione, il procuratore prende spunto da un fatto di cronaca nera recente. Norbert Fever, conosciuto ai più come Igor il Russo, si ritiene favorevole, per non dire soddisfatto, nell’accettare l’estradizione in Italia. Rispetto alla Spagna dove è stato catturato, il nostro paese gli riserverà sicuramente un trattamento meno duro.
Il problema dei mandati d’arresto europei
Il problema però è più complesso e non va semplificato. Le pessime condizioni di alcuni istituti carcerari stranieri, come quelli rumeni, fanno sì che alla richiesta di inviare un arrestato in Romania seguano lunghi periodi di attesa. La persone che dovrebbero cominciare a scontare le loro pene spesso rimangono in libertà in Italia. In questo senso l’Italia potrebbe diventare, specie per i rumeni ed i paesi dell’Est, un vero e proprio “paradiso penale”. A causa delle attese e la difficoltà di portare a termine i mandati europei, la latitanza in Italia sostituirà sempre più spesso la detenzione. Se a questo aggiungiamo la “predilezione” dei criminali nei confronti delle carceri italiane, rischiamo anche di trasformarci in importatori di delinquenti.
Continua De Francisci:
Purtroppo il trasferimento dei detenuti stranieri all’estero, perché scontino la pena nei Paesi d’origine, è ostacolato dalla tendenza di certa giurisprudenza ad assecondare la ‘preferenza’ degli stranieri per le carceri italiane, anche quando non ve ne sarebbero i presupposti
Il nostri sconti
Quindi i problemi vanno individuati su due fronti: l’impossibilità, talvolta, di applicare il Mae (Mandato di Attesto Europeo) e gli sconti di pena previsti dal nostro ordinamento. Del resto, senza stare a fare i soliti calcoli di anni e mesi scontati, basta inserire nel motore di ricerca Google le parole “sconto di pena”. Vedrete una casistica davvero variegata dove sembra che ciò che dovrebbe essere eccezione diventi regola e viceversa.
Rimane indubbio che la carcerazione deve essere un’esperienza educativa e di riscatto. Una possibilità di cambiamento che non può essere negata a nessuno. Ma l’entusiasmo di Igor il Russo all’idea del suo trasferimento in Italia deve farci riflettere.
Marta Migliardi