Novembre 2017. Italia – Svezia. Spareggio per le qualificazioni mondiali. Dopo una brutta sconfitta nella gara di andata al ritorno i disperati tentativi italiani di scalfire la retroguardia svedese risultano vani. Gli azzurri non si qualificano alla Coppa del Mondo in Russia nel 2018. E’ il punto più basso della nostra storia calcistica. L’allora CT Gianpiero Ventura in totale confusione abbandona poco dopo il fischio finale una nazionale distrutta nella sua anima più profonda.
12 Luglio 2021. Wembley, Londra. Italia – Inghilterra è la finale del campionato Europeo. Gli azzurri ai rigori battono i padroni di casa. Giorgio Chiellini alza la coppa. L’Italia è campione d’Europa.
Dalle stelle, alle stalle…tutto grazie ad una scelta.
La scelta e la svolta
Il 14 Maggio 2018 Roberto Mancini assume l’incarico di commissario tecnico della Nazionale. Trova un’Italia ferita, delusa, senza certezze, senza gruppo, un paese disinnamorato della propria Nazionale. In tanti pensavano sarebbe servita una missione impossibile per riportare gli azzurri ai piani alti del calcio. In pochi pensavano Mancini potesse essere l’uomo giusto per questo traguardo. E questo, forse, è stato il più grande vantaggio dell’allora neo ct.
Quando si tocca il fondo si può solo migliorare, e soprattutto fare tabula rasa di tutto senza troppi convenevoli. Mancini ha potuto ripartire dalle sue idee, e soprattutto da un gruppo giovane, quasi totalmente nuovo. Lo ha plasmato, fatto crescere. Ha intravisto il potenziale azzurro di giovani di belle speranze come Berardi, Chiesa e Barella o giocatori ai margini del progetto Ventura come Jorginho e Insigne, per citarne solo alcuni rivelatisi decisivi per questo percorso. Proprio il rapporto simbiotico tra ct e giocatori è stato il nostro top player in un’Italia che senza Harry Kane, ma una squadra è riuscita a fare suo il traguardo più grande.
La sorpresa più grande è…che non sia una sorpresa. O almeno, non per chi ha seguito sin dall’inizio il percorso di questa Nazionale. Una Italia che dalla Nations League alle amichevoli, dalle qualificazioni, sino alle fasi iniziali di questo europeo ha vinto e convinto. Si potrebbe citare il record di vittorie e di risultati utili consecutivi conquistato da Mancini, o quello di imbattibilità o altri innumerevoli primati ottenuti, il gioco che si plasmava e il carattere che si formava in questi anni di lavoro meticoloso e silenzioso, tra lo scetticismo che piano piano lasciava spazio ad un entusiasmo esploso in queste notti magiche europee. L’Italia è campione d’Europa. L’Italia è campione d’Europa. Non succedeva dal 1968. Chi avrebbe mai detto, tre anni fa, che quella triste sera di Novembre sarebbe stato il preludio di un cammino verso la gloria?
Beatrice Canzedda