Andrea Umbrello
Direttore Editoriale di Ultima Voce
Secondo un rapporto della CNN, Israele avrebbe distrutto solo tre battaglioni delle Brigate Qassam di Hamas dall’inizio del conflitto a Gaza, mettendo in dubbio le dichiarazioni di vittoria del governo israeliano.
Bilancio della guerra
Secondo un recente rapporto della CNN, le affermazioni di Tel Aviv sui successi ottenuti contro l’ala armata di Hamas nella Striscia di Gaza sono state completamente ridimensionate. Israele avrebbe distrutto solo tre battaglioni delle Brigate Qassam dall’inizio del conflitto durante il mese di ottobre del 2023.
L’esercito israeliano aveva inizialmente dichiarato che le Brigate Qassam di Hamas fossero composte da un totale di 24 battaglioni. Al 1° luglio, solo tre di questi battaglioni risultavano inefficaci in combattimento, come riportato dalla CNN, che ha citato dati riportati dal Critical Threats Project (CTP) e dall’Institute for the Study of War (ISW).
Otto battaglioni risultano ancora efficaci, in grado di svolgere missioni contro i soldati israeliani sul campo a Gaza. Gli altri 13 sono stati degradati e possono condurre solo attacchi sporadici in stile guerriglia.
Concentrazione delle forze
Secondo il rapporto, i battaglioni nella zona centrale di Gaza sono i meno colpiti. La capacità di Hamas di ricostituirsi si è concentrata su 16 battaglioni nella Gaza centrale e settentrionale, che sono stati i principali obiettivi dell’offensiva israeliana. Sette di questi battaglioni sono riusciti a ripristinare le loro capacità militari.
La CNN ha escluso la parte meridionale della Striscia di Gaza dall’analisi a causa di dati storici incompleti sugli otto battaglioni di Hamas che si ritiene operino lì.
Dubbio sulle affermazioni israeliane
Il rapporto della CNN mette in dubbio le dichiarazioni di vittoria fatte da Benjamin Netanyahu al Congresso degli Stati Uniti, secondo cui “la vittoria è in vista”. I combattenti della resistenza hanno dimostrato di saper utilizzare efficacemente le risorse disponibili e di aver ricostruito molte delle loro capacità.
La CNN ha analizzato migliaia di dichiarazioni e filmati di battaglie diffusi dalle Brigate Qassam e dall’esercito israeliano per verificare le conclusioni dei think tank citati nel rapporto. Sono stati intervistati anche diversi esperti militari statunitensi.
Critiche interne
Alcuni funzionari israeliani hanno contestato le dichiarazioni del governo e dell’esercito. Il membro della Knesset Amit Halevi ha dichiarato a maggio che tutti i 24 battaglioni erano rimasti intatti. L’ex generale israeliano Yitzhak Brik ha affermato a giugno che i numeri dei combattenti uccisi forniti dall’esercito sono falsi e che le forze israeliane stanno subendo gravi perdite senza riuscire a neutralizzare i combattenti Qassam.
Conflitto in corso
Nonostante le affermazioni di Israele, le forze israeliane sono state costrette a operare ripetutamente nelle stesse aree. A gennaio, l’esercito aveva dichiarato di aver smantellato Hamas nella Striscia di Gaza settentrionale, ma mesi dopo le truppe israeliane hanno subito pesanti perdite in battaglie successive in diverse zone del nord.
Gli scontri continuano nel nord e nel centro della Striscia, con particolare intensità nel sud, nei pressi della città di confine di Rafah. Netanyahu ha sostenuto per mesi che l’invasione di Rafah avrebbe garantito la sconfitta di Hamas. Tuttavia, dall’assalto della città a maggio, le Brigate Qassam e altri gruppi presenti si sono scontrati ferocemente con l’esercito israeliano.
Il 5 agosto, le Brigate Qassam hanno dichiarato di aver ucciso e ferito diversi soldati israeliani con ordigni esplosivi vicino a Rafah. Un giorno prima, avevano diffuso un filmato in cui i loro combattenti prendevano di mira carri armati israeliani a est di Rafah.
Altri gruppi coinvolti
Oltre alle Brigate Qassam, anche le Brigate Quds del movimento della Jihad islamica palestinese (PIJ), le Brigate dei martiri di Al-Aqsa, le Brigate Mujahideen e altre fazioni sono coinvolte negli scontri con l’esercito israeliano. La resistenza palestinese continua inoltre a lanciare razzi verso Israele, mantenendo alta la tensione nella regione.