L’avvocato e difensore dei diritti umani franco-palestinese Salah Hamauri, è stato espulso da Israele e deportato in Francia. La decisione di Israele è stata duramente condannata da molteplici organizzazioni umanitarie e della Francia.
Sembra essere solo l’ultimo capitolo di una sfilza di accuse e provvedimenti contro Salah Hamouri, avvocato e attivista per i diritti umani di origini franco-palestinese. Molti vedono nelle sue vicende giudiziarie le continue vessazioni da parte di Israele allo scopo di zittire l’attivista, punito per la sua lotta in difesa dei diritti dei palestinese. Esplicativa del suo lavoro è la dichiarazione da lui fatta:
“Ovunque vada un palestinese, porta con sé i principi e la causa del suo popolo – ovunque vada porta con sé la sua patria”
Chi è Salah Hamouri?
Salah Hamouri è nato a Gerusalemme Est trentasette anni orsono, da padre palestinese e madre francese. E’ un avvocato e famoso attivista per la difesa dei diritti della popolazione palestinese, per il quale si è battuto per tutta la vita. Ma proprio per le sue continue battaglie è divento bersaglio delle autorità israeliane. Più volte, infatti, è finito in carcere accusato di essere persona attiva in organizzazioni terroristiche palestinesi.
Fu arrestato per la prima volta all’età di 16 anni, in quanto sorpreso mentre distribuiva volantini contro l’occupazione israeliana. Da quel momento in poi, è iniziato un vero e proprio entra ed esci dagli istituti penitenziali.
Benché dichiarandosi innocente, a 19 anni fu nuovamente arrestato : accusato di far parte del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), organizzazione considerata da Israele come gruppo terroristico.
Inoltre, nel 2005 è stato condannato da Israele per il tentato omicidio di Ovadia Yossef, il fondatore del partito ultraortodosso Shas. In quella occasione, benché, dichiaratosi innocente, Salah insieme al suo avvocato decisero di patteggiare la pena: 7 anni al posto di 14 se avesse ammesso la sua partecipazione al complotto.
Fu però rilasciato nel 2011 prima del termine della pena. Il suo rilascio rientrava nell’accordo tra le autorità israeliane e Hamas, che, richiedeva la liberazione di più di 1000 prigionieri palestinesi in cambio della liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit. Tuttavia, altre vicende giudiziarie si susseguirono negli anni. Fino ad arrivare a fino a pochi giorni fa, con la sua deportazione in Francia.
La vicenda
Salah Hamouri è stato arrestato per l’ultima volta lo scorso marzo. Si trovava in carcere per detenzione amministrativa senza accuse formali né processo. Una procedura, questa, attuata da Israele verso i sospettati di coinvolgimento in attività terroristiche .
Alla scadenza del secondo rinnovo della detenzione amministrativa, il 1 dicembre, lo stato di Israele ha deciso la revoca dello status di residenza a Gerusalemme per l’attivista franco-palestinese. Secondo una nota del Ministero dell’Interno la revoca sarebbe motivata dal fatto che Salah Hamouri:
” ha organizzato, incitato e pianificato di compiere attacchi terroristici lui stesso e per l’organizzazione, contro cittadini e figure di spicco in Israele”,
L’attivista per i diritti umani ha sempre respinto le accuse, dichiarandosi innocente. Salah lavorava per Addameer, un’organizzazione che aiuta e da assistenza legale ai prigionieri palestinesi . Dal 2021, Israele ha tuttavia messo fuori legge l’organizzazione e chiuso i suoi uffici, per una presunta collaborazione con il gruppo terroristico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.
L’espulsione dal paese è stata resa possibile da un emendamento, che, conferisce il potere di revocare la residenza permanente a coloro che violato il vincolo di fedeltà con lo stato d’Israele. Tale norma, tuttavia, non risulta essere conforme al Diritto Internazionale. Infatti, nessun popolo occupato come quello palestinese, ha obbligo di esprimere fedeltà allo stato occupante.
Ricordiamo, infatti, che la parte orientale di Gerusalemme (palestinese) risulta occupata dal 1967 dallo stato di Israele. Per tale ragione la maggior parte palestinesi che risiedono a Gerusalemme Est detengono un permesso di residenza, potenzialmente revocabile. Esiste tuttavia, la possibilità per loro, di richiedere la cittadinanza israeliana. Ma in pochissimo lo fanno, in quanto, significherebbe accettare l’occupazione di Israele.
A seguito della decisione dell’espulsione, è stata anche decisa la sua deportazione in Francia. Così il 18 dicembre, ammanettato a mani e piedi è stato forzatamente imbarcato su un volo diretto per Parigi.
La condanna alla decisione di Israele
La decisione di Israele di mandare via dal paese Salah Haumouri ha suscitato dure condanne. Molti hanno visto in tale atto il tentativo di Israele di mantenere l’apartheid sulla popolazione palestinese. Inoltre come ha espresso Jessica Montrell, direttrice dell’organizzazione dei diritti umani HaMoked :
“l’espulsione di un palestinese dalla propria terra per aver violato la fedeltà allo stato di Israele è un pericoloso precedente e una grave violazione dei diritti fondamentali”.
Tale atto, mostra infatti tutta la fragilità della posizione dei palestinesi che si trovano a Gerusalemme Est. Si teme che dopo tale precedente, lo stato israeliano possa utilizzare questo metodo per mandare via un numero crescente di palestinesi – in particolare con doppia cittadinanza – da Gerusalemme.
Per tale ragione, pochi giorni prima della “cacciata” dell’attivista, ben 29 organizzazioni umanitarie internazionali hanno inoltrato un appello congiunto alle compagnie aeree, chiedendo di rifiutarsi di eseguire la deportazione forzata di Salah Hamouri presso i loro voli. A sostegno della loro richiesta hanno ripreso le parole degli esperti dell’ONU, il quale hanno dichiarato, che, le misure adottate da Israele rappresentano una rappresaglia contro Salah Hamouri e violano i principi del Diritto Internazionale. Aggiungendo inoltre, che:
“gli attori commerciali privati hanno la responsabilità di rispettare i diritti umani e il diritto umanitario internazionale nelle proprie attività. Se non rispettano tali responsabilità nelle loro attività e relazioni, rischiano di contribuire a gravi violazioni e crimini riconosciuti a livello internazionale”
Inoltre, l’atto di espellere un palestinese risulta essere un crimine di guerra, in quanto, costituisce la deportazione forzata di un civile da un territorio occupato. Questa è vietata dal Art. 49 della Quarta Convenzione di Ginevra.
Intanto, anche la Francia ha duramente condannato la decisione delle autorità israeliane di espellere Salah Hamouri, che ha più volte esortato affinché rispettassero i diritti dell’attivista, nonché il Diritto Internazionale.
Nel frattempo il ministero degli Affari di Gerusalemme dell’Autorità Palestinese ha richiesto, che Salah Hamouri e la sua famiglia siano riportati a Gerusalemme. Inoltre, ha sottolineando la necessità di una protezione internazionale per i palestinesi che subiscono azioni di questo calibro.
Marina Satta