Un’isola di Pomice potrebbe salvare la Barriera Corallina: come si è formata?

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Nell’Oceano Pacifico è apparsa un enorme Isola di Pomice che, diretta verso l’Australia, potrebbe salvare la Barriera Corallina.

Qualcosa di molto simile a un’eruzione vulcanica sottomarina ha fatto emergere, nei pressi di Tonga, un’Isola di Pomice di circa 150 chilometri quadrati.



Gli scienziati e i biologi hanno accolto la notizia con giubilo, potrebbe infatti essere di aiuto alla Grande Barriera Corallina dell’Australia. Ma come?

Isola di Pomice, così si salva la Barriera Corallina

Nell’Oceano Pacifico è in movimento una vera e propria isola di pietra pomice, pare che alcuni navigatori abbiano ammesso di aver impiegato circa otto ore per superarla.

L’isola si sta dirigendo verso l’Australia e con i suoi spostamenti sta portandosi dietro nuova vita marina che potrebbe aiutare la Grande Barriera Corallina.

Negli ultimi anni, infatti, a causa del cambiamento climatico la barriera ha perso molti dei suoi coralli. Per questo motivo gli esperti del settore hanno accolto con gioia l’arrivo di quest’Isola di Pomice.

Sulla superficie della grande massa di pietra pomice si ritiene che abitino organismi come coralli e granchi.

Si pensa che la massa di pomice dovrebbe raggiungere la costa australiana in circa 7-10 mesi. Il porfessore Scott Bryan, docente presso la Queensland University Of tecnology, ritiene che pur essendo positivo l’arrivo di nuovi organismi marini non è da escludersi che l’isola possa introdurre specie invasive nella regione.

Come è nata?

Nei pressi dell’Isola di Tonga, in Polinesia, vi è un vulcano sottomarino che, secondo l’Osservatorio della Nasa, eruttando potrebbe aver generato l’ammasso di pomice.

La massa vulcanica galleggiante è stata rinvenuta il 9 agosto 2019 da alcuni marinai che, a bordo del catamarano ROAM, cercavano di raggiungere Vanuatu.

Micheal e Larissa Hoult, l’equipaggio del ROAM, hanno raccontano la loro esperienza come “Inquietante”.

“L’oceano era opaca, non siamo riusciti a vedere il riflesso d’acqua della luna” ricordano “Le rocce si stavano chiudendo intorno a noi, non riuscivamo neanche a vedere la nostra scia” ha precisato Michael Hoult.

 

Emanuela Ceccarelli

 

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