Nelle sale americane il film Greta di Neil Jordan (Mona Lisa, Intervista col vampiro) è già arrivato il primo marzo. In Italia dovremo attendere quest’estate, il 22 agosto precisamente, per poter vedere il thriller, girato a Dublino, Toronto e New York ma ambientato nella Grande Mela.
Jordan, che ha scritto il soggetto con Ray Wright, ha scelto come protagoniste Isabelle Huppert e Chloe Grace Moretz, rispettivamente nei ruoli della psicopatica Greta e della giovane, fresca ed ingenua Frances. Storia di stalking pesante, il film s’incentra su quest’ultima, appena arrivata da Boston e orfana di madre, che lavora come cameriera.
Trovata una borsa nella metro, la protagonista ha il buon proposito di ridarla alla proprietaria, la francese Greta che vive da sola, ha una figlia lontana ed è appassionata di musica classica.
Il rapporto cresce e solo quando per sbaglio Frances trova uno stuolo di borse identiche, con dati di altre ragazze che come lei le hanno riportate alla proprietaria, questo si incrina. Greta non è quello che sembra: sotto i suoi modi affettuosi si nasconde una personalità costruita quanto deviata. La ragazza diventa preda e vittima della donna, ma quantomeno è aiutata dalla sua amica Erica (Maika Monroe, It follows, The Guest), che di Greta ha sempre sospettato.
I film, il cui titolo originale era The Widow, ha avuto la sua world première a Toronto, durante l’International Film Festival, il 6 settembre dell’anno scorso, ricevendo critiche altalenanti. Dopo 7 anni di assenza dalla regia (il suo ultimo film Byzantium era del 2012), Neil Jordan ritorna con una storia legata alle figure e alle strutture della fiaba.
Hansel e Gretel del 2000 e al femminile? Sembra siano queste le impressioni date dal film che ricorda i thriller di ossessione erotica degli anni ’80 e ’90, spesso ambientati a New York come Greta.
Antonio Canzoniere