Ancora oggi in Irlanda l’aborto non è consentito neppure nei casi di stupro o anomalie fetali. Pena il carcere per le donne che abortiscono illegalmente. Da qui il governo ha deciso di indire a fine maggio prossimo un referendum sull’aborto . Referendum per decidere se abrogare l’ottavo emendamento della Costituzione, che dichiara illegale l’aborto in quasi tutte le circostanze, ad eccezione in cui la donna sia a rischio della propria vita. Un divieto, quello sull’aborto, che è stato istituito nel Paese nel 1983. Poi nel 2013 è stato reso possibile solo nel caso in cui la donna sia in pericolo di vita. Non è consentito neppure nei casi in cui la donna sia stata stuprata o in caso di anomalie fetali.
Aborto illegale, previsti 14 anni di carcere per le donne
Per le donne che abortiscono illegalmente è prevista una pena sino a 14 anni di carcere. La conseguenza è che molte donne si spostano all’estero per abortire, perché questi non vengono perseguiti, in particolare nel Regno Unito. Ne consegue che viene aggirato l’ostacolo viaggiando verso l’estero. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute britannico sono state 165.438 le donne ad abortire all’estero tra il 1980 e il 2015. Mentre secondo le statistiche del ministero della Sanità del Regno Unito, solo nel 2016 sono state 3.265 i casi di aborto di donne residenti in Irlanda che sono andate ad abortire in Inghilterra e in Galles.
Intanto la data precisa per fissare il referendum sull’aborto che servirà ad abrogare l’ottavo emendamento della Costituzione sarà decisa a breve, dopo una discussione parlamentare. Nel frattempo, il capo del governo irlandese, Leo Varadkar, ha affermato che farà di tutto affinché avvenga la riforma attraverso una campagna elettorale a suo favore. Questo perché l’ottavo emendamento è stato votato attraverso un referendum in cui avevano votato a favore il 63 per cento degli elettori. Oggi pare invece che l’opinione pubblica sia di altro avviso, aprendosi appunto al cambiamento.
Serena Marotta