Una nuova legge in Irlanda riconosce come crimine l’abuso emotivo e psicologico, e cerca di combattere la violenza di genere.
E’ entrato in vigore dal primo gennaio, Domestic Violence Act 2018, la disposizione che fornisce protezione alle vittime di “controllo coercitivo” da parte del partner. Anche gravare sull’emotività e sull’autostima di una persona ora è un crimine: gli abusanti rischiano fino a cinque anni di prigione.
Dopo la Francia, l’Inghilterra e il Galles ora anche l’Irlanda si schiera nella battaglia contro la violenza sulle donne con una legge che criminalizza la violenza psicologica nelle relazioni intime.
La legge prevede nuove forme di protezione per chi vede minacciato il proprio benessere mentale. Se la violenza emotiva è più difficile da dimostrare, non vuol dire che non sia altrettanto grave e che non debba essere punita.
La diffusione di questo abuso dimostra la serietà del reato: dalla ricerca del 2014 compiuta dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali sulla violenza contro le donne , il 31 % delle donne irlandesi ha subito abuso psicologico all’interno della coppia, quindi quasi un terzo delle donne del paese.
Anche Women’s Aid, l’organizzazione nazionale di sostegno alla violenza domestica in Irlanda, dichiara che, nel 2017, tra le 15.833 segnalazioni di violenze domestiche 10.281 erano abusi emotivi.
Sarà anche possibile per le vittime di abusi domestici richiedere protezione dai famigliari violenti. La nuova legge irlandese, infatti, inserisce nuove misure di protezione per la lotta alla violenza di genere, a partire dalla criminalizzazione dei matrimoni forzati all’abrogazione della legislazione che in precedenza permetteva alle coppie minorenni di sposarsi.
Se non si vede non vuol dire che non faccia male, anche l’abuso emotivo “può essere altrettanto dannoso per le vittime quanto l’abuso fisico, perché è un abuso di fiducia”, come ha espresso il ministro della Giustizia Charlie Flanagan, commentando la nuova legge.
Rossella Papa