Iran, una lista di oltre 110 donne giustiziate negli ultimi dieci anni

110 donne giustiziate

Una lista con i nomi di oltre 110 donne giustiziate dal regime iraniano.

Sarebbero oltre 110 le donne giustiziate dal regime iraniano in dieci anni di dittatura della dinastia dei mullah. Si contano centinaia di persone vittime di abusi e torture dentro le carceri iraniane. Tra queste ci sono dissidenti politici o molto spesso donne accusate semplicemente di non aver rispettato l’autorità del marito. Anche per questo motivo il numero delle donne che finiscono in carcere è superiore a quello degli uomini. Impiccagioni ed esecuzioni segrete sono finalmente venute alla luce. Per la prima volta, sono stati messi nero su bianco i nomi delle donne iraniane giustiziate.

A riportare questa agghiacciante lista, che indica nella maggior parte dei casi anche il luogo e la data dell’esecuzione, è stato il Comitato delle donne del Consiglio Nazionale di Resistenza dell’Iran (CNRI). Peraltro, è probabile che il numero delle vittime sia di gran lunga maggiore, secondo il Comitato, per via dei continui insabbiamenti dello Stato iraniano.



La morte di un giornalista iraniano. Arrivano le minacce dall’UE

Certo è che il regime di Hassan Rouhani vuole chiudere la vicenda al più presto. Più si parla di violazione dei diritti umani, più si rischia di provocare la reazione degli altri paesi, in particolare dell’Unione Europea. E’ solo di pochi giorni fa la notizia della condanna all’unanimità del Consiglio UE sulla morte, in circostanze non ancora chiare, del giornalista Ruhollah Zam, che aveva vissuto anche in Francia.

 L’attivista per i diritti umani Nasrin Soutoudeh interrompe lo sciopero della fame

Altri oppositori politici si aggiungono al numero di vittime reso noto dal Comitato. Chi prova a porre resistenza al governo è destinato a sopportare le misure repressive delle autorità iraniane. E quando sono le donne ad opporsi, le misure diventano ancora più crudeli. Lo sa bene Nasrin Soutoudeh, avvocata e da sempre attivista per i diritti umani, che – dopo aver manifestato contro le condizioni disumane a cui erano sottoposte le donne e gli attivisti politici nel carcere di Evin – è stata condannata a 33 anni e mezzo di carcere. Da pochi mesi, l’attivista ha interrotto lo sciopero della fame durato più di 45 giorni per via delle sue condizioni di salute che stavano via via peggiorando. Un atto estremo che mostra il peso dell’ingiustizia in tutta la sua brutalità.

L’opposizione del Comitato delle donne del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran

Nonostante le misure prese dal regime, l’opposizione degli attivisti iraniani non si ferma. Dal 2002 il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana ha formato un Fronte per cercare di rovesciare la dittatura religiosa. La leader del fronte Maryam Rajavi ha descritto il movimento come una “incrollabile determinazione del popolo iraniano”. E la lista resa pubblica delle 110 donne giustiziate ha messo di nuovo a nudo la violenza del regime, dopo le denuncie e le richieste di giustizia del popolo iraniano.

Valerio Caccavale

 

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