Iran: “Gli Stati Uniti non guadagneranno nulla dai crimini di guerra”

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L’Iran risponde con una dichiarazione al raid israeliano. Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha condannato duramente l’attacco che ha causato la morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, a Beirut. Il portavoce ha affermato che tali azioni non porteranno alcun beneficio a Israele e agli USA, definendole come un tentativo disperato di mascherare una sconfitta inevitabile per lo Stato ebraico.

La reazione dell’Iran

Secondo le dichiarazioni ufficiali, Nasser Kanani ha ribadito che “il regime sionista usurpatore non otterrà niente da crimini di questo tipo” e che tali atti non saranno sufficienti a compensare la sconfitta irreversibile che, secondo l’Iran, Israele avrebbe già subito nella regione. Kanani ha accusato Israele di aver fallito nei suoi obiettivi strategici e di ricorrere alla violenza come ultimo strumento per mantenere la propria influenza.

La dichiarazione iraniana non si è limitata a criticare Israele, ma ha incluso anche un forte attacco agli Stati Uniti. Kanani ha sottolineato che “gli Stati Uniti non guadagneranno nulla da questi crimini” e ha ribadito che il sostegno americano a Israele non è solo inutile, ma destinato a fallire.

Hezbollah e la “scuola di pensiero” di Nasrallah

Nonostante la morte di Hassan Nasrallah, figura chiave e simbolo di Hezbollah, Kanani ha rassicurato i sostenitori della resistenza affermando che la “scuola di pensiero” del leader sciita rimarrà viva. Questa affermazione sottolinea l’importanza ideologica del movimento Hezbollah nel panorama politico e militare libanese, ma anche nell’intero contesto regionale. Nasrallah, leader carismatico e figura di riferimento per molte fazioni sciite, rappresentava un baluardo della resistenza contro Israele, tanto che la sua figura è stata venerata non solo in Libano, ma anche in Iran e in altri paesi che si oppongono all’influenza israeliana e americana.



Kanani ha evidenziato che la morte di Nasrallah non segnerà la fine del movimento di resistenza. Anzi, ha suggerito che la sua ideologia continuerà a ispirare nuove generazioni di combattenti. “Senza dubbio, il fronte della resistenza e il popolo libanese celebreranno la morte del sionismo e la liberazione della sacra Gerusalemme presto“, ha dichiarato con tono profetico il portavoce iraniano.

Il raid israeliano a Beirut

Il raid israeliano che ha portato alla morte di Nasrallah è stato solo l’ultimo episodio di una lunga serie di attacchi tra Israele e Hezbollah. Le tensioni tra le due parti non sono nuove e risalgono a decenni di conflitti, culminati spesso in episodi di violenza e ritorsioni. Israele considera Hezbollah una delle principali minacce alla propria sicurezza nazionale, in quanto il gruppo sciita libanese è fortemente armato e sostenuto dall’Iran, principale rivale regionale di Israele. Dall’altra parte, Hezbollah vede Israele come un nemico storico e una forza occupante, con la liberazione della Palestina e di Gerusalemme come obiettivo centrale.

Negli ultimi anni, Israele ha intensificato i propri attacchi preventivi contro obiettivi legati a Hezbollah in Libano e in Siria. Molti di questi raid sono stati giustificati come parte di una strategia volta a prevenire l’acquisizione di armamenti avanzati da parte del gruppo sciita, che potrebbe minacciare la sicurezza dello Stato israeliano. Tuttavia, questi attacchi hanno spesso portato a una crescente tensione nella regione, con il rischio costante di una nuova guerra tra Israele e Hezbollah.

Il ruolo dell’Iran nel sostegno a Hezbollah

L’Iran è stato un alleato storico di Hezbollah sin dalla nascita del movimento negli anni ’80. Fornendo supporto finanziario, militare e politico, Teheran ha contribuito a trasformare Hezbollah in una delle forze militari non statali più potenti del mondo. Per l’Iran, Hezbollah rappresenta un’importante pedina nella sua strategia di difesa e proiezione di potenza nel Medio Oriente, specialmente contro Israele e i suoi alleati occidentali.

Il ruolo dell’Iran è stato particolarmente evidente nella guerra civile siriana, dove Hezbollah ha combattuto al fianco delle forze governative di Bashar al-Assad, sostenuto dall’Iran, per preservare il regime di Damasco. L’alleanza tra Iran, Siria e Hezbollah ha consolidato ulteriormente il fronte della resistenza contro Israele, creando una fitta rete di milizie e gruppi armati che operano su più fronti.

Implicazioni future e scenari possibili

La morte di Hassan Nasrallah potrebbe segnare un momento di svolta per Hezbollah, ma resta da vedere quale sarà l’impatto a lungo termine. Sebbene le dichiarazioni iraniane cerchino di minimizzare la perdita del leader, la realtà è che la sua figura era cruciale per l’unità e la coesione del movimento. La successione di Nasrallah potrebbe rivelarsi complicata, con il rischio di divisioni interne o di un indebolimento del gruppo.

D’altro canto, Israele potrebbe vedere nella morte di Nasrallah una vittoria strategica, anche se il conflitto con Hezbollah è tutt’altro che risolto. La regione rimane altamente instabile e, nonostante l’attuale cessate il fuoco de facto tra Israele e Hezbollah, la possibilità di un’escalation militare è sempre presente.

L’Iran, dal canto suo, continuerà probabilmente a sostenere Hezbollah e a mantenere una forte retorica anti-israeliana. Le parole di Kanani sono solo l’ultimo esempio di una retorica che ha come obiettivo la delegittimazione di Israele e il rafforzamento del fronte della resistenza. Tuttavia, l’efficacia di questa strategia dipenderà dalla capacità di Hezbollah di adattarsi ai cambiamenti interni e regionali.

Vincenzo Ciervo

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