Ali Younesi, 20 anni, studente d’élite della Sharif University of Technology di Teheran nonché vincitore delle Olimpiadi Internazionali di Astronomia ed Astrofisica, ha contratto il Coronavirus in carcere. Lo ha reso noto ieri, venerdì 12 giungo, Reza Younesi, il fratello di Ali.
Ali Younesi era stato arbitrariamente arrestato ad aprile, con l’accusa di aver avuto contatti con l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI).
Da allora Ali ha passato 59 giorni in isolamento; ora è stato trasferito in una piccola cella nel braccio 209 del carcere di Evin, sotto il controllo del Ministero dell’Informazione.
Ali Younesi si trova ad Evin dal 10 aprile, ma il regime continua a negargli l’accesso ad un avvocato.
Il 12 maggio Amnesty International ha scritto:
“Lo studente universitario Ali Younesi, 20 anni, è stato arbitrariamente arrestato il 10 aprile ed è da allora in stato di detenzione; le autorità iraniane non hanno fornito informazioni chiare circa le ragioni del suo arresto. Al contrario, esse hanno pubblicamente accusato lui ed un altro studente arrestato lo stesso giorno di avere legami con gruppi “controrivoluzionari”, aggiungendo di avere rinvenuto nelle loro case del “materiale esplosivo”, violando così il loro diritto alla presunzione di innocenza, e sollevando serie preoccupazioni sulle loro condizioni di salute. Sono a rischio di torture e maltrattamenti.”
In una lettera congiunta all’Alto Commissario per i Diritti Umani dell’ONU, nove premi Nobel hanno anch’essi lanciato l’allarme, avvisando che l’arresto dei due studenti d’élite, Amir Hossein Moradi ed Ali Younesi, avrebbe aperto la strada alla capillare e brutale repressione dei dissidenti e degli studenti in seguito allo scoppio della pandemia.
Come emerge dal nuovo appello della sig.ra Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, è fondamentale un intervento urgente che assicuri l’immediato rilascio dei due studenti, Amir Hossein Moradi ed Ali Yunesi, prima che le oro condizioni di salute vengano definitivamente compromesse o che perdano la vita a causa del Covid, delle torture e dei maltrattamenti, o che vengano giustiziati.
Samirà Ardalani