Nelle ultime 24 ore, influencer, artisti e personaggi dello spettacolo si sono impegnati per sensibilizzare i loro followers lanciando l’hashtag, #iorestoacasa.
“C’è del casismo” tutto intorno a Fiorello, che invita a riscoprire i giochi da tavolo e a fare a gara in famiglia a chi mima meglio i film. Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, gira lentamente il ragù che fa impazzire la figlia e canta una canzone ai suoi fan. Anche Jovanotti prende in mano uno strumento, ma l’accennare qualche nota è solo una scusa per suggerire ai suoi ascoltatori un cambio di abitudini per il bene di tutti. Frank Matano porta avanti il suo #iorestoacasa componendo un numero fisso a caso e chiamando uno sconosciuto. A rispondergli è una signora anziana, con la quale il presentatore scambia quattro chiacchiere e la aiuta a risolvere una definizione delle parole crociate.
Ognuno nel suo, tutti questi personaggi noti del mondo dello spettacolo si sono reinventati perché consapevoli che un loro comportamento è davvero in grado di condizionare le abitudini altrui. Dando il buon esempio, ciascuno esercita la propria leadership invogliando chi lo segue ad assumere comportamenti virtuosi nei prossimi giorni.
L’emergenza Coronavirus rappresenta qualcosa di completamente nuovo per tutti noi.
L’esperienza generalmente insegna che, nella crisi, può essere di consolazione stringersi e stare più vicini, ma questa malattia impone un comportamento radicalmente opposto. Sono necessarie, infatti, distanza, limitazione dei contatti, isolamento a casa.
Si tratta di qualcosa alla quale non solo non siamo abituati, ma che è anche difficile da introiettare. È difficile ricordarsi di doversi frenare dall’abbracciare e baciare qualcuno quando incontriamo una persona che non vediamo da tanto. È strano, nel quotidiano, ritrovarsi a evitare meticolosamente il contatto con le mani della cassiera del negozio che frequenti da sempre. Ed è sicuramente sconcertante per un ragazzo ricalibrare una routine, fatta di incontri a scuola e con gli amici, alla luce di una crisi del genere.
Chi è uscito per strada in questi giorni avrà notato come tante cose, un tempo date per ovvie, diventino importanti ora che scontate non sono più. Quando la fila al supermercato si dirada per rispettare le distanze previste, e i negozi e i bar si svuotano, a fare paura è non solo la malattia, ma anche l’altro, verso il quale ci si sente improvvisamente sospettosi.
Come si reagisce allora a tutto questo?
A fronte di una politica non sempre univoca nell’inviare messaggi, e di un giornalismo che purtroppo si è dimostrato a volte poco professionale nel diffondere l’informazione, una convincente risposta alla situazione presente è stata proposta dagli influencer. Sì, proprio quelli nei confronti dei quali tante volte ci siamo ritrovati a storcere il naso perché il loro “non è un vero lavoro”, o si tratta comunque di “qualcosa che tutti saprebbero fare”.
Proprio gli influencer hanno lanciato un messaggio capace di spiegare in modo efficace al loro pubblico, che è proprio quello dei più giovani, cosa era d’obbligo fare: #iorestoacasa. Laddove le istituzioni tradizionali non erano riuscite ad arrivare, loro sono stati forse gli unici in grado di intercettare realmente le necessità del momento e di comunicarlo attraverso i loro canali.
La prima influencer, nonché la più celebre di tutti, Chiara Ferragni, avrebbe potuto trascorrere il weekend ritirata, a piangere il lutto per la perdita dell’amata nonna.
Invece, ha trovato il modo e le parole giuste per parlare della gravità della situazione e raggiungere i suoi 18,6 milioni di followers. Oggi, poi, ha fatto partire un crowfounding a sostegno dell’Ospedale San Raffaele di Milano e il tam tam che ha generato il suo invito alle donazioni ha coinvolto personaggi famosi e non, che in pochissimo tempo hanno contribuito alla causa.
Danilo Bertazzi, un tempo noto per essere Tonio Cartonio, protagonista della Melevisione, chiede a chi lo segue la stessa attenzione che gli veniva dedicata quando da piccoli lo si guardava in tv, e invita tutti al buon senso.
Accanto ai messaggi informativi, ce ne sono poi altri che offrono sostegno a chi sposa la causa dell’#iorestoacasa. Ecco che dalla pagina BeUnsocial parte la #25giornichallenge, che propone una attività al giorno da svolgere in casa per tutta la durata della quarantena nelle zone rosse d’Italia. Anche Guglielmo Scilla resta in casa, e si ripromette di imparare a cucinare un uovo in camicia e di finire tutte le scorte di cibo accumulate e mai consumate.
Da una parte, è un po’ amaro scendere a patti con il fatto che, finché non è un personaggio famoso, nel quale riponiamo fiducia o stima, a comunicarci qualcosa, stentiamo a crederci e a comportarci di conseguenza.
Questo, forse, è alla base delle infelici scelte di alcuni politici di oggi, che al posto di dedicarsi ad una politica più seria investono nella comunicazione social, che diventa più importante degli stessi contenuti. Tuttavia, per un politico che posta foto di pane e Nutella e gioca a fare l’influencer, senza saper poi fare realmente bene né politica né divulgazione, ci sono veri influencer, il cui mestiere si rivela meno banale di quanto non sembrasse.
Stupisce che sia così, ma le risorse sfoderate in queste ore dagli utenti riuniti sotto lo slogan #iorestoacasa sono più efficaci di tanti altri inviti inascoltati.
Questa emergenza ci sta facendo aprire gli occhi su tantissimi aspetti delle nostre vite, a vari livelli di profondità. Una riflessione sui meriti degli influencer è d’obbligo perché non è scontato saper fare comunicazione di qualità sui social.
#iorestoacasa, e se con me lo fanno anche i miei idoli del web è più semplice e mi sento meno solo. L’hashtag #iorestoacasa non è solamente un messaggio importante, ma è anche una ventata d’aria fresca che coinvolge tutti e fa sentire ciascuno responsabile per sé e per gli altri, anche nel piccolo.
Martina Dalessandro